di Giovanni Angelo Pinna
__________________________
La revisione delle auto è un obbligo che coinvolge ogni automobilista, un adempimento necessario per garantire sia la sicurezza stradale ma anche il rispetto delle normative ambientali oggi sempre più stringenti. Ogni due anni, le vetture devono sottoporsi a questo controllo, il cui esito positivo viene annotato sul libretto di circolazione, mentre un fallimento richiede interventi di correzione o, nel peggiore dei casi, l’impossibilità di “promuovere” il veicolo. Durante la revisione sia stati abituati a vedere i tecnici esaminare vari aspetti critici dell’auto, dai sistemi frenanti alle emissioni, dall’illuminazione a dettagli apparentemente minori ma cruciali come l’analisi dell’auto sui rulli.
Tuttavia, da quest’anno, il panorama delle revisioni auto è destinato a mutare in modo significativo. Sebbene l’obbligatorietà della revisione rimanga invariata, i controlli, gli strumenti e le tecnologie utilizzate subiranno notevoli aggiornamenti, anche per le officine che inevitabilmente dovranno aggiornare il proprio parco tecnologico.
Una delle novità più rilevanti riguarda il controllo più attento del chilometraggio reale per contrastare le pratiche fraudolente di manipolazione dei dati. Inoltre, si prevede l’adozione della lettura tramite porta OBD degli errori memorizzati nella centralina della vettura, un passo importante verso una diagnosi più accurata e tempestiva dei problemi.
Un altro cambiamento significativo riguarda il controllo del consumo medio del carburante, esteso anche alle vetture di ultima generazione. Questo nuovo livello di scrutinio richiederà aggiornamenti e investimenti da parte delle officine, che dovranno adeguarsi per offrire servizi conformi alle nuove esigenze normative.
È evidente che la revisione auto non è solo un obbligo legale, ma un investimento nella sicurezza e nella manutenzione del proprio veicolo. Tuttavia, è importante essere consapevoli dei cambiamenti in arrivo e prepararsi adeguatamente per affrontarli senza intoppi.
Tramite la porta OBD (On-Board Diagnostics) dell’auto, si collegherà un computer o tablet e, con questo collegamento, i tecnici avranno accesso diretto al sistema di diagnostica a bordo dell’automobile, consentendo di monitorare e diagnosticare vari parametri e componenti del veicolo.
Il controllo degli errori diagnostici e parametri del motore, come la spia e allarme di “Avaria motore” che, nelle auto più moderne, invita il conducente a portare l’auto in una officina per verificare il funzionamento del motore stesso, sarà uno dei vari controlli più minuziosi che saranno eseguiti.
A questi si uniscono anche le verifiche più attente dei sistemi di illuminazione dell’auto, aggiornamenti anche qui causati dai nuovi sistemi a led, spesso “artigianalmente personalizzati” montando sistemi non omologati.
Le emissioni e i chilometri reali della vettura: sempre tramite la porta OBD, il tecnico eseguirà una verifica più attenta sia sui chilometri reali e sulle emissioni, quindi, anche sui consumi dell’auto. Esistono vari dispositivi di diagnostica collegabili alla porta OBD, dai più avanzati a quelli per uso privato (per i quali comunque è necessario prestare attenzione per non danneggiare l’auto: tramite queste strumentazioni, da quest’anno, in sede di revisione l’auto non avrà più segreti e sarà “promossa” solo se ogni parametro rientrerà in quelli che ne permetteranno la circolazione.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Aggiungi Commento