Renato Sechi
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Degrado e abbandono con rifiuti pericolosi lasciati a pochi passi dalla tomba dei giganti di San Cosimo.
Lo denuncia sui social Laura Sedda con tanto di fotografie che documentano lo scempio: «Da archeologa e guida turistica cerco, quando posso, di far conoscere luoghi per me speciali e di grande valore, al di fuori delle classiche mete turistiche. Questo è quello che abbiamo trovato (io e una famiglia di increduli turisti) nel mezzo della strada di accesso alla Tomba di Giganti di San Cosimo a Gonnosfanadiga. Non vi potete immaginare la vergogna che ho provato. Sicuramente è stata lasciata da qualche immigrato, perché in Italia pare che sia questo il problema di cui tutti parlano. O forse le cose non stanno così. Forse il problema siamo noi. Magari bisogna ripartire dalle basi, dalla cultura, dal rispetto del prossimo e dell’ambiente in cui viviamo, in caso contrario non c’è proprio speranza in questo paese».
E proprio la tomba dei giganti di San Cosimo permette la riscoperta della storia antica e dei siti archeologici presenti a Gonnosfanadiga.
Questo sito archeologico è di grande bellezza e fascino ma viene aperto solo in occasione di importanti appuntamenti: una volta all’anno è visitabile grazie alla manifestazione “Monumenti aperti”. Per ora il sito (si trova nelle campagne fuori dal paese verso Arbus) si può ammirare su Internet grazie al video girato con l’ausilio dei droni dall’assessore comunale Massimiliano Piras che sul web ha avuto decine di migliaia di visualizzazioni.
Insomma un giro virtuale sul proprio smartphone o davanti al pc in attesa di poter ammirare dal vivo un sito che testimonia la lunga storia di Gonnosfanadiga che si perdono nell’antichità.
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