di Giacomo Pitzalis
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Avete mai visto una balena volare e mettere in ombra anche le nuvole più grandi, libera di nuotare nel cielo come fosse un gabbiano?
Se vi manca quest’esperienza significa che non vi siete mai imbattuti in uno dei sensazionali quadri realizzati da Nicola Testoni, artista nato alla fine degli anni settanta nel Sulcis, in un paesino che da metà dell’ottocento sorge sul più vecchio giacimento carbonifero della regione.
«Il fatto di essere cresciuto in una delle zone più steampunk della Sardegna – racconta Nicola – tra vecchi edifici industriali abbandonati e avviluppati dalla vegetazione mediterranea, ha sicuramente influenzato la mia immaginazione e la mia produzione artistica».
Suggestioni che ben presto si sono ampliate e definite, grazie al lungo percorso artistico intrapreso già in fase adolescenziale.
«La consapevolezza di essere un pittore credo sia arrivata in quegli anni, quando ho avuto la fortuna di conoscere Mauro Scarteddu, grande pittore e amico di mio padre. Ma proprio da mio padre, disegnatore e artigiano, è arrivato l’imprinting verso il disegno e il senso della forma».
Numerosissimi sono stati poi gli incontri che hanno inciso sullo stile, la forma e le idee dietro le sue opere, come quello con Alberto Lolli, scienziato studioso del disegno analitico e professore di anatomia, il maestro di incisione Luigi Zecchi e l’assistente e allieva di Giorgio Morandi in persona, che lo ha introdotto alla tecnica dell’acquaforte. «Negli anni successivi ci sono stati poi molti progetti e collaborazioni ma non saprei definire quale sia il mio percorso artistico. Potrei dirti che se esiste, lo sto percorrendo un quadro alla volta».
Figlia di questo cammino è la sua voce artistica, che emerge in un linguaggio proprio, muovendosi tra dipinti a olio, a tempera e digitali, con fortissimi intrecci alla cultura pop e costellato da profondo simbolismo. Una voce non cristallizzata, ma sempre in cerca di nuovi spazi, come dimostrano anche i prossimi progetti che coinvolgono Nicola, su tutti il dipinto Scimmia Altruista diventato copertina del prossimo libro del filosofo spagnolo Ricardo Menéndez Salmon, dal titolo Horda. Ma che cosa vuol dire oggi essere un artista? E soprattutto quali sono le difficoltà di voler intraprendere una via tanto ardua?
«Penso che le difficoltà dell’essere artista in epoca moderna siano le stesse di sempre. Banalmente far sì che la propria produzione abbia un valore nel mondo è un obbiettivo molto difficile da raggiungere, a cui possono concorrere fattori nemmeno ponderabili. Tuttavia sono certo che ciò che vale prima o poi verrà riconosciuto, è solo una questione di tempo. Personalmente non penso più alle difficoltà e mi godo gli aspetti benefici del produrre. Sono interessato al successo professionale e molto poco alla fama».
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