di Dario Frau
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Si è tenuta la decima edizione di Sa Messa Antiga, la mietitura a mano del grano come si faceva una volta.
Anche quest’anno la Pro Loco ha voluto riproporre un rito e una tradizione che fino a mezzo secolo fa era una prassi comune nell’ attività agricola del paese.

Alle 7 in punto, is messadoris, con le spigolatrici, si sono dati appuntamento in Piazza San Giovanni per recarsi poi, nel campo di grano prescelto (anche quest’anno messo a disposizione, in localtà Bia e Forru, da Delio Cherchi, un proprietario del paese). Arrivati sul campo, Is messadoris hanno affrontato sa tenta, il fronte da mietere.
Con la destra tenevano la falce, con la mano sinistra reggevano su mannugu, il mannello di grano mietuto, che legavano con lo stesso grano, avvolgendolo intorno, e successivamente lo depositavano per terra, uno sopra l’altro.
Dopo averne mietuto 6/7, i mannugus, sono stati legati insieme, con alcuni steli delle stesse spighe, formando così sa maghia, il covone.
Dietro is messadoris,un ruolo importante hanno avuto is spigadrixis (le spigolatrici) che raccoglievano le spighe cadute ai mietitori.

Qualcuno dei is messadoris, per proteggersi dalle ariste del grano, hanno indossato delle manopole sugli avambracci, is manixibis, e un grembiule, su pannu e ananti e, inoltre, su mucadori, tra il cappello e la nuca per proteggersi dai raggi del sole e da su muschittu (moscerini.)
A proporre l’iniziativa è stata la Pro Loco. “Vogliamo mantenere viva questa tradizione per mettere in evidenza sopratutto la cultura e l’economia del nostro paese che si basava principalmente sull’agricoltura: sa messa rappresentava il culmine del ciclo produttivo del grano che coinvolgeva grandi e piccoli, donne e uomini, in una coesione sociale e comunitaria” spiega Dario Lisci il presidente dell’associazione.
A metà mattinata c’è stata la sosta per su murzu, una parca colazione a base di pane, salumi, cipolle e vino nero.
Al termine della mietitura, i partecipanti si sono recati presso la sede della Pro Loco, nell’antica casa padronale Casa Matta, per la benedizione del grano
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