di Fulvio Tocco
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In Francia, a Saintes Maries de la Mer, nel cuore della Camargue, un piccolo villaggio di pescatori ogni anno, l’11 novembre, ospita il Festival dell’Abrivado. Per la ricorrenza si riuniscono più di 200 mandriani e 1000 cavalli provenienti da tutta la Provenza.
La festa si svolge sulle spiagge, eccezionalmente aperte ai cavalieri e ai loro cavalli dove si sfidano in suggestive corse. Infatti diverse squadre di “gardians” (abrivados) mettono a dura prova il proprio carattere conducendo un gruppo di tori lungo un percorso di 6 km sulla spiaggia di Saintes Maries de la Mere. Viene di fatto rievocata la conduzione dei tori dalle tenute di allevamento chiamate ‘manade’ sino all’arena dove aveva luogo la tradizionale corsa camarghese, una specie di corrida dove però è solo l’uomo a rischiare la morte.
La difficoltà dei gardians sta nel trattenere i tori all’interno delle abrivado mentre avanzano, il tutto è complicato dalla presenza di disturbatori che con drappi e assordanti petardi cercano di spaventare i cavalli affinché i tori neri, dalle grandi corna, si disperdano. Festival dell’Abrivado significa in provenzale festa dell`arrivo.
Per caratterizzare la giornata, racconta Gianni Billai l’infaticabile cittadino di Buggerru, esperto del territori camarguese, è stato chiamato Rossano Putzu, il genio del girarrosto artistico per organizzare sul posto una festa tutta sarda.

“Siamo stati ospitati in una località chiamata Cabanes de cambon; esattamente all’Hotel Cabanes gestito da Monic Stefan Jaclin” ha riferito Billai. Per sostenere l’artista sardo sono pure arrivati da diverse parti della Francia, alcuni suoi conoscenti: Giuliano Pieracci e sua moglie Rene dalla Bretagna; Pierre Giovannini e sua moglie Mari Frans da Marsiglia; Albert L’Arrive e sua moglie Evelyn da Tolone; Gian Leguern e sua moglie Luisa da San Malo.
Dove interviene Rossano, si sa, non mancano le sue creature artistiche: i prototipi della Ferrari e di due differenti Harley davidson di altissimo livello estetico e tecnologico sono stai messi in bella mostra. Come non mancano i malloreddus, il vino, le olive, il formaggio, la salsiccia tipica di Serrenti, il torrone e le seadas che, di norma, da vero ambasciatore, si porta appresso della Sardegna.
Ma nella cascina di Cabanes, l’esibizione del genio di Serrenti che ha mandato in visibilio i 180 presenti alla festa, è stata quella del “lancio del maialetto” dopo averlo sapientemente cucinato con i suoi meravigliosi girarrosti. Da quel momento in poi, riporta Gianni Billai da buon testimone, per Rossano non c’è stata più pace: è stato il personaggio più fotografato e osannato della ricorrenza.
Vestito di tutto punto con un abito della tradizione sarda si prestava affabilmente per assecondare i gruppi che chiedevano di essere fotografati con lui. Posso testimoniare di persona ha ribadito Billai che il mio amico, per l’occasione, è stato instancabile. Considerata la grande accoglienza che abbiamo ricevuto, conclude Billai, un particolare ringraziamento, va a Fabio Valota e a sua moglie Silvie Russel che hanno reso possibile e speciale la rappresentazione culinaria di Rossano Putzu in Provenza.
La Camargue è terra di tradizioni molto radicate, in ogni periodo dell’anno si susseguono feste, ricorrenze, manifestazioni, spesso legate ai cavalli, simbolo di questa terra. È un territorio dove le performance di Rossano Putzu sono state apprezzate al massimo livello. L’emblema di queste feste è proprio il Festival d’Abrivado. La festa dell`arrivo.
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