di Gian Luigi Pittau
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Finalmente i quasi cinquemila reperti archeologici che si trovano da oltre dodici anni nella mansarda del palazzo comunale potranno essere catalogati.
L’amministrazione nel bilancio ha inserito le risorse per valorizzare questo grande patrimonio raccolto dal sangavinese Michele Sanna a lungo ispettore onorario del Ministero dei Beni Culturali per la tutela dei beni monumentali e archeologici.
In prima linea c’è l’assessora alla cultura Silvia Mamusa: «Questi beni archeologici sono custoditi nei locali comunali dal 2008 quando vennero sequestrati dai carabinieri. In bilancio abbiamo inserito 4500 euro di risorse per l’assegnazione di un incarico di studio che verrà conferito ad un professionista archeologo. Il lavoro di un professionista competente in materia di beni culturali sarà il primo passaggio per riprendere in gestione questo grande patrimonio e condividerlo con tutti».
Per il consigliere Stefano Altea, che alcuni mesi fa aveva presentato una mozione per la valorizzazione di questi reperti insieme a Nicola Orrù, si può fare di più: «Accogliamo con favore queste somme destinate per una consulenza archeologica ben consapevoli che questo sia solo un piccolo passo per raggiungere l’obiettivo dell’esposizione. Per ora manca un’idea precisa sui locali e le forme della futura mostra. Ad oggi i fondi destinati ai reperti sono assolutamente insufficienti per garantire una degna collocazione di questi preziosissimi reperti».
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