di Gian Luigi Pittau
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Non è mai troppo tardi per andare a scuola e per formarsi soprattutto in un territorio come il Medio Campidano, una delle province più povere d’Italia, dove la dispersione scolastica raggiunge valori altissimi superando anche il quaranta per cento.
Per questo motivo amministratori locali, docenti, la Caritas ed altri enti si sono confrontati all’interno del convegno “Riflessioni sulle prospettive dell’Istruzione degli adulti nel territorio” proprio per ribadire l’urgenza della formazione continua e dell’importanza dei Centri di Istruzione per gli Adulti come rimarca Giusy Chessa, assessora alla pubblica istruzione: «Questi costituiscono un elemento fondante il nostro sistema Educativo Nazionale e sono una sfida alla povertà educativa. La formazione continua, quella che dura un’intera vita, non può e non deve definirsi un elemento accessorio, ma deve essere il completamento necessario della capacità di vivere e di lavorare. L’abbandono scolastico è una piaga che affligge i nostri paesi, il Medio Campidano è una delle province più povere d’Italia e con un tasso altissimo di dispersione scolastica. Ampliare l’offerta didattica formativa, fare rete con i servizi presenti nel territorio vicini al tessuto economico e sociale del luogo in cui si vive, creare percorsi all’interno della scuola per adulti che rispecchia e tenga conto delle richieste della realtà produttiva di contesto e favoriscano l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, sono elementi ormai imprescindibili se si vuole dare un nuovo slancio all’economia del nostro territorio».
Fare rete tra i servizi presenti nel territorio, sviluppare quelle competenze legate allo sviluppo dello stesso territorio è una scommessa che si deve riuscire a vincere tutti insieme per Giusy Chessa: «Il confronto tra i rappresentanti delle Istituzioni – aggiunge l’assessora alla pubblica istruzione – vuole essere un punto di partenza per costruire progetti che abbiano grande valenza di inclusione sociale, economica e culturale”.- Le scuole per gli adulti, garantiscono quotidianamente a tutte le persone le competenze necessarie per poter partecipare alla vita civile anche attraverso la capacità di acquisire nuove conoscenze. Valorizzare la persona a qualunque età, ripensare ai modi e ai luoghi dell’inclusione, per garantire e valorizzare l’unicità di ognuno nel diritto di eguaglianza, risultano essere gli elementi più pregnanti di una società delle competenze, siano esse di cittadinanza o digitali, inclusiva e proiettata verso il futuro».
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