di Gian Luigi Pittau
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Strade dimenticate da decenni, degrado e abbandono tra fango e pozzanghere in inverno e polvere in estate. Succede a San Gavino Monreale in due strade che sembrano essere terra di nessuno nonostante le tante lamentele dei residenti: si tratta di via Brivanda che si trova a pochi passi dal vecchio passaggio a livello (in disuso) e della provinciale per Pabillonis e di via Nuraci nel tratto di circa 200 metri che riporta alle strade di accesso alla nuova stazione.
VIA NURACI In inverno poi le pozzanghere nascondono non pochi pericoli come evidenzia Gianni Lampis, residente da una vita in via Nuraci 25: “Ci sono delle grandi voragini anche di 30 centimetri nella strada sterrata che potrebbe avere un importante funzione di collegamento verso la ferrovia e all’uscita del paese. La cosa assurda è che i soldi ci sono come aveva ribadito l’assessora uscente Maria Teresa Paccagnin. In più bisognerebbe allargare e mettere in sicurezza la carreggiata della strada”.
VIA BRIVANDA, UN’ETERNA INCOMPIUTA CON PROMESSE MAI MANTENUTE DA DECENNI
È un’eterna incompiuta anche via Brivanda come denuncia il pensionato Antonio Garau: “Molti dei residenti hanno concesso una parte dei loro terreni all’amministrazione per la realizzazione della strada. Io ho ceduto gratuitamente un’area di 380 metri quadrati e l’assurdo è che fino a poco tempo fa ricevevo le cartelle di pagamento dal consorzio di bonifica. Il degrado di via Brivanda va avanti da decenni e la rabbia è tanta perché nessuna delle amministrazioni che si sono susseguite negli anni se ne è occupata e ha sanato questa situazione. Spesso per tappare le buche, che diventano voragini, vengono utilizzati dei materiali dai residenti.
In consiglio comunale il sindaco ha definito via Brivanda una strada vicinale, ma in realtà è stata intitolata negli anni 90: c’è una targa ed ‘è riportata nelle carte stradali urbane. In origine era formata dall’attuale e da quella che è diventata in seguito, per evitare doppioni, via Cavaro. Ero in commissione onomastica e il verbale è allegato all’atto G.M. n. 838 dl 23 / 09 / 1994. Il nome è stato suggerito dallo storico Antonio Casti. La seconda inesattezza è aver chiamato questa strada via BrEvanda. Il toponimo si chiama Piscina Linus, Brivanda, La strada è stata costruita da noi residenti senza nessun intervento pubblico .Dopo l’alluvione del 2013 è per metà impraticabile anche con mezzi agricoli. Faccio presente che vi risiedono persone inferme allettate. Per l’illuminazione l’unico intervento delle due giunte Tomasi riguarda l ‘applicazione di due lampadine montate poche ore prima della chiusura della campagna elettorale. Sono indignato”.
GRUPPO MISTO Sparano a zero i due consiglieri del gruppo misto Stefano Altea e Nicola Orrù: “Via Brivanda, via Nuraci come via Risorgimento e Ziviriu – denunciano i due esponenti – sono delle eterne incompiute di questa amministrazione, nonostante siano espressamente presenti nel programma elettorale. Non è tollerabile che nel pieno centro urbano esistano delle strade in questo stato indecoroso, non asfaltate, piene di buche e pozzanghere. Inoltre sono sempre più frequenti le richieste di risarcimento dei danni sia per le autovetture che per cadute le persone a causa del degrado di molti marciapiedi e strade paesane, compreso il centro storico”.
IL SINDACO Ma Carlo Tomasi promette di risolvere quest’incresciosa situazione: “La sistemazione di via Nuraci è già prevista nel finanziamento dei 250mila euro destinato alle strade urbane. Per quanto riguarda via Brivanda, abbiamo già provveduto a realizzare una linea di illuminazione ed è comunque intenzione dell’amministrazione di migliorare la percorribilità stradale con un asfalto definitivo”.
La speranza è l’ultima a morire, ma resta il fatto che ogni giorno i residenti devono fare i conti con gli enormi disagi visto che l’asfalto non è mai arrivato e le buche si formano di continuo nello sterrato.
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