Stefano Musanti: “Soldi buttati al vento, manca la vera progettazione”
_______________________________
di Gian Luigi Pittau
Il comune di San Gavino ha ora un suo piano del verde con l’indicazione di tutti gli alberi, siepi e spazi pubblici esistenti. Un lavoro, approvato dal consiglio comunale e fortemente voluto dall’assessore all’ambiente Libero Lai, ma non mancano le polemiche per la mancata condivisione del regolamento che è stato poi letto per oltre tre ore articolo per articolo e anche per la parte delle multe che non è stata condivisa in nessun modo con la polizia municipale.
È entusiasta del piano l’assessore Libero Lai: «È fortemente voluto dalla nostra amministrazione: rappresenta uno strumento a supporto della pianificazione urbanistica. È stato effettuato un censimento totale di tutte le aree verdi urbane e periurbane e studiato anche lo stato di salute della nostra vegetazione. In questo piano c’è uno studio migliorativo del verde con una serie di proposte, nell’ottica di migliorare la vivibilità della nostra comunità. Questo strumento ci consente di programmare in maniera sistematica e omogenea la manutenzione e di quantificare le economie necessarie. Sarà un prezioso strumento per i professionisti che si occupano di progettazione e realizzazione del verde. A corredo del piano c’è un regolamento comunale del verde urbano pubblico e provato di 32 articoli, tra i quali le sanzioni per il mancato rispetto delle prescrizioni».
Molto critico il consigliere Stefano Altea: «Quella che poteva essere una delle poche note positive dell’assessorato all’ambiente, si è rilevata l’ennesima occasione in cui si è manifestata superficialità e mancanza di coinvolgimento della popolazione su scelte strategiche. La fretta di concludere qualcosa entro la fine di questo mandato ha portato all’approvazione di un piano ricco di contraddizioni che potranno creare problemi sia nei lavori pubblici che privati».
È mancata la condivisione per il consigliere Stefano Musanti, ex assessore nella precedente giunta: «Questo piano è un regolamento che prevede delle multe e non lavora sulla sensibilità dei cittadini: il piano avrebbe dovuto avere una visione strategica per il futuro del paese per la qualità del verde che si può raggiungere con un piano che prevede non solo l’esistente. Per la redazione del piano, oltre alla figura degli agronomi coinvolti, ci sarebbe dovuto essere almeno un architetto paesaggista o un ingegnere ambientale. Si prevedono solo sanzioni per chi fa danni con un regolamento nuovo che va a sovrapporsi ad altri già esistenti e che non è passato nella commissione statuto e regolamenti. Questo piano non serve a niente: l’amministrazione ha speso inutilmente 15mila euro»
Non c’è stata condivisione del regolamento neppure con la polizia municipale come evidenzia il comandante Massimiliano Orrù: «Non siamo stati coinvolti da nessuno, ho appreso del piano del verde e del regolamento il giorno della seduta di consiglio».
RIPRODUZIONE RISERVATA
Aggiungi Commento