Il consigliere Stefano Altea: “Ennesimo ritardo sui lavori, i disagi continuano”
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di Gian Luigi Pittau
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Dopo diversi anni di attese, ora potranno partire i lavori di sistemazione della circonvallazione del paese che dalla statale 197 porta alla provinciale per Sardara passando per la nuova stazione ferroviaria. Sono lavori di fondamentale importanza per la viabilità del paese e del territorio che ora si potranno concretizzare per mezzo di un finanziamento di 400mila euro dell’assessorato regionale ai lavori pubblici che risale ad almeno cinque anni fa.
«Il progetto esecutivo è stato approvato – spiega il sindaco Carlo Tomasi – e i lavori sono stati affidati alla ditta “Fratelli Figli Serci” che ha sede a Guspini. Questi soldi ci permetteranno di sistemare questo lungo tratto di strada che sarà messo in sicurezza e illuminato. In particolare sarà realizzata una rotatoria tra la statale 197 e la strada che porta alla stazione ferroviaria: ci sarà l’illuminazione e la segnaletica adeguata sul modello della rotatoria creata tra la statale e la provinciale per Villacidro».
La sistemazione della strada interesserà un lungo tratto fino a via Pascoli e l’accesso verso la provinciale che da San Gavino porta a Sardara. Questi lavori permetteranno di mettere fine a una situazione di pericolo che si verifica soprattutto la sera per la mancanza di illuminazione in strade che sono frequentate anche da cittadini che amano correre o farsi una passeggiata. Oggi sono pessime le condizioni dell’asfalto della circonvallazione che conduce alla stazione e che negli ultimi anni ha creato non poche situazioni di pericolo.
Ma sui tempi biblici dell’intervento è critico il consigliere Stefano Altea: «Questo ennesimo ritardo nei lavori si traduce in ulteriore disagio per i tanti che percorrono questa strada molto trafficata. A causa del manto stradale disastroso, le auto sono costrette a fare uno slalom tra le buche per evitare di subire danni alle proprie autovetture. C’è inoltre da segnalare i pericoli, anche per i pedoni, per via della scarsa illuminazione. Non è certo un bel biglietto da visita per il nostro paese».
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