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Cultura Spettacoli

San Gavino Monreale, sette appuntamenti al teatro comunale per la rassegna Sa Bettua

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di Alessia Vacca
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Venerdì 23 febbraio ha avuto inizio la rassegna teatrale Sa Bettua curata dalla compagnia Chen’e Sentidu, con il patrocinio del Comune di San Gavino Monreale, dell’Assessorato alla Cultura e Spettacoli e della FITA (Federazione italiana teatro amatoriale). Sette appuntamenti di intrattenimento culturale con commedie, drammi e rappresentazioni di teatro impegnato, offerti da alcune compagnie del Medio Campidano e non solo. Sull’organizzazione della rassegna la presidente dell’associazione Chen’e Sentidu, Tonina Fois, evidenzia quanto sia importante offrire le medesime opportunità di partecipazione al concorso sia alle compagnie che optano per la recitazione in lingua sarda sia per quelle che, invece, preferiscono l’italiano: «Io apprezzo il teatro in tutte le sue forme e declinazioni: credo fermamente che sia importante continuare la tradizione in sardo cosicché il patrimonio linguistico non vada perduto ma trovo, d’altro canto, discriminante escludere coloro che, invece, scelgono di performare in italiano. Questa è la ragione che mi ha spinto a invitare a San Gavino delle compagnie mai ospitate in precedenza, impiantando la rassegna in maniera tale da avere tre spettacoli in sardo e tre in italiano», ha spiegato Fois. Gli spettacoli in italiano sono presentati dalla compagnia Come.Te (San Gavino) che il 25 febbraio ha inscenato il dramma “Mer’e domu” sulla violenza di genere, dalla Kainothomia delle Ombre di Oristano che presenta la propria commedia “Come foglie al vento” il 1° marzo e dalla Quinte emotive di Iglesias che parteciperà al concorso il 15 marzo con la commedia “Assenze ingiustifixate in Rock”. In merito alla scelta di utilizzare l’italiano per la scrittura di “Mer’e domu”, Martina Cruccu, presidente di Come.Te, ha affermato: «La nostra scelta ricade nella volontà di portare un teatro accessibile a tutti e tutte. Non ci limitiamo sempre all’italiano ma è sicuramente quello che più si confà al nostro stile narrativo, specialmente se drammatico». Carlo Sechi, scrittore e regista della commedia “Come foglie al vento” si è detto entusiasta di questa rassegna soprattutto in virtù della giovanissima età della compagnia oristanese: «Siamo nati un anno e mezzo fa e non abbiamo ancora recitato fuori dalla nostra città per cui l’invito a San Gavino è una grandissima opportunità di confrontarci con le altre compagnie dell’isola. Non vediamo l’ora di far conoscere al pubblico del Medio Campidano il nostro spettacolo ambientato nella Hollywood degli anni Cinquanta». Viceversa, le compagnie che recitano in sardo sono la Filodrammatica Guspinese che ha inaugurato la prima data della rassegna con lo spettacolo “Pulixi e priogu”, la Su Spassiu di Sanluri che si è esibito il 3 marzo nel dramma storico “Sa bella de Seddori”, ispirato alla vita di Eleonora d’Arborea, e la compagnia Su Stentu di Serramanna con la commedia “Mellusu mottu che in su spidalli” che chiuderà la rassegna il 17 marzo. Il presidente della compagnia di Sanluri, Antonio Figus, ha confessato che la scelta linguistica del sardo è stata una sua iniziativa: «Sono stato sempre un ammiratore delle commedie in limba perché questa tradizione è preziosa soprattutto per i giovani che ormai si stanno dimenticando della nostra lingua madre». Sabato 23 marzo una giuria segreta decreterà la compagnia vincitrice della rassegna sulla base dei voti assegnati alla sceneggiatura, all’interpretazione del testo, alla recitazione e all’allestimento scenografico. La compagnia vincitrice sarà la sesta partecipante alle finali regionali del concorso indetto dalla FITA previste a Serrenti nel mese di aprile. Soltanto una compagnia volerà in continente a inscenare il proprio spettacolo nella finalissima nazionale. Nella stessa serata del 23 marzo la rassegna teatrale si concluderà definitivamente con la proposizione della commedia “Sa secunda dipartita”, presentata fuori concorso, scritta e diretta dalla presidente di Chen’e sentidu.

Grande entusiasmo per la rassegna Sa Bettua fra gli assessori alla cultura dei paesi del Medio Campidano partecipanti: l’assessora Silvia Mamusa di San Gavino ha sottolineato come questi spettacoli siano un’ottima occasione di crescita personale e culturale per tutti gli appassionati. Francesca Tuveri, assessora di Guspini, ha posto l’accento sul fatto che il teatro in lingua sarda sappia ricucire gli strappi, instillare un forte senso di appartenenza alla propria comunità, arricchendo lo sguardo e le prospettive del pubblico: «Come amministrazione siamo molto felici di questa partecipazione, il lavoro portato avanti dalle nostre compagnie teatrali è estremamente prezioso sia in termini di trasmissione e conoscenza della lingua e cultura sarda, sia per gli spazi di condivisione e di leggerezza che offrono. La vittoria della rassegna sarebbe un bellissimo riconoscimento». Sulla stessa scia si è posto Giovanni Maccioni, assessore di Serramanna: «La nostra comunità è molto orgogliosa della partecipazione alla rassegna di San Gavino in quanto è già un grande riconoscimento al di là della possibile vittoria. Utilizzare il sardo, poi, credo che sia un volano prezioso per tramandare un patrimonio linguistico che sarebbe un peccato perdere». Anche l’assessora alla cultura di Sanluri, Antonella Pilloni, ha espresso grande fiducia nell’operato della compagnia Su Spassiu: «Fare teatro significa rinunciare spesso al proprio tempo libero e soltanto una grande passione può ripagare tutti i sacrifici. Ho avuto modo di vedere personalmente il lavoro che la squadra ha portato avanti, con grande impegno e passione, in tutti questi anni. Ancor di più apprezzo il fatto che impieghino il sardo, un’autentica ricchezza da salvaguardare per scongiurare che vada perduto nel repertorio linguistico delle future generazioni: credo che recitare in sardo costituisca, in questo senso, una forma privilegiata di apprendimento, uno strumento di promozione e divulgazione della nostra cultura e delle nostre radici su cui si instaurano relazioni autentiche, originali e universali. Per la nostra comunità è motivo di orgoglio avere una compagnia teatrale di tale spessore. Credo meritino davvero di arrivare a un bel risultato». Non resta che attendere il 23 marzo per conoscere il nome della vincitrice.

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