di Marcello Atzeni
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Stamane nell’aula consiliare del comune di San Gavino, è stata presentata la stagione Cedac 2024-2025. Il teatro comunale, quest’anno, ha compiuto i 30 anni di attività. Un traguardo ragguardevole. Ma veniamo a oggi.
La stagione, che consta di dodici appuntamenti, aprirà il 20 dicembre, come ha spiegato Valeria Ciabattoni, direttrice artistica del Cedac. E si aprirà con uno spettacolo straordinario: I “JashGawronsky Brothers” porteranno in scena “Toyboys”: tre studenti e un professore suoneranno brani pop e classici, usando non strumenti musicali ma giocattoli. Alla musica si uniscono le acrobazie, una combinazione non unica ma di certo non usuale.
Passate le feste, si riparte il 12 gennaio 2025 con “L’illusione coniugale” con Rosita Celentano e Attilio Fontana, per la regia di Stefano Artissunch. Illusioni e delusioni coniugali che si consumano con cambi di scena e di letto.
“Articoli per signore”: il 19 gennaio in scena Elisa Pistis, che ha scritto il testo con la collaborazione di Maria Francesca Chiappe. Un luogo non luogo, con partitura ambientata in un tempo cangiante, come cangiante è la vita degli articoli per signore. Quali? Lo saprete a teatro.
Il 25 gennaio, “L’ultima mattanza”, concerto jazz con Gavino Murgia (sax soprano), Fabio Giachino (pianoforte) e Patrice Hearl (percussioni). “Spellbound”, il 7 febbraio, presenta “Dalla A alla zeta”. Incrocio tra due compagnie di prestigio: la “Spellbound contemporary ballet” e “Compagnia Zappalà Danza”. Linguaggi espressivi esplorabili o inesplorabili? Siamo alla ricerca del possibile. Forse. 16 febbraio: “Miele amaro”, concerto di Guido Coraddu. Excursus che va da Paolo Fresu ad Antonello Salis, ovvero dal jazz al progressive rock. Coraddu è un ottimo pianista. “Le gratitudini” con Lucia Vasino e Lorenzo Lavia per la regia di Paolo Triestino. Meraviglioso e roboante concerto alla vita.
Ricordate Eva Robin’s? Eccola in scena il 7 marzo con “Le serve”, assieme a Beatrice Vecchione e Matilda Vigna, regia di Veronica Cruciani. Deviazioni e sottopassaggi da psicoanalisti: due cameriere e la loro padrona in un intreccio, a volta amoroso a volte più corrosivo dell’acido solforico. “Matassine” di Simona Bisconti il 12 marzo. Tragedia attuale scritta nella carnale lingua napoletana. In scena la stessa Bisconti con Veronica Mazza e Lia Zinno. Un amore malato che odora di mitteleuropa e multimedialità. “Kinder- Traum Seminar”, seminario sui bambini in sogno, ideato scritto e diretto da Enzo Moscato. L’olocausto visto, scritto e parlato da Primo Levi, Elie Wiesel, ispirato alla psicanalistica junghiana. L’ultimo lavoro firmato da Moscato, prima del suo addio alla vita terrena.
Il quattro aprile, “L’inferiorità mentale della donna” di Giovanna Gra con Veronica Pivetti. La Pivetti saltando dal registro ironico a quello grottesco, mette a fuoco i pregiudizi dei maschi nei confronti delle femmine.
Il 16 aprile si chiude con “K.I.N.D. Human”: innovativa esplorazione artistica sulla questione dell’intelligenza artistica e l’essenza dell’umanità. Con, tra gli altri, Alfonso Fernandez Sanchez e Vittoria Franchini; direzione artistica di Roberta Pisu, musiche di Leonhard Kuhn, eseguite dal vivo da Arcis Saxophon quartet. Oltre a Valeria Ciabattoni, direttrice artistica del Cedac, appunto, sono intervenuti, Riccardo Pinna, neo assessore alla cultura e agli spettacoli, e Silvia Gilardi, da anni la referente per la programmazione teatrale della cittadina del Medio Campidano. Tutti gli spettacoli inizieranno alle 21. Per abbonamenti e informazioni: 340 4041567 cedac@sardegna.it www.cedacsardegna.it
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