di Gian Luigi Pittau
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San Gavino Monreale cerca il rilancio partendo dalla terra. Giovani hanno deciso di intraprendere la strada dell’agricoltura specializzandosi in coltivazioni tipiche come quella dello zafferano, ma non mancano le produzioni di riso, di legumi, di miele e altri prodotti.
Così in molti continuano una tradizione di famiglia portando delle innovazioni alla propria azienda come nel caso di Marcello Curreli: «Il lavoro nei campi non conoscere orari e ci vuole molto tempo e passione. Ho seguito la tradizione di famiglia e oggi lavorare in agricoltura può essere un’importante opportunità. Con la mia famiglia abbiamo un’azienda di circa 80 ettari, ma abbiamo anche un laboratorio di confezionamento e trasformazione dei prodotti agricoli come i legumi (ceci, fave, fagioli, lenticchie), spezie come lo zafferano ma anche aglio, basilico, menta, origano, peperoncino. Da nove anni organizziamo “Trattorando”, una manifestazione dedicata ai mezzi agricoli».
Ma a San Gavino non c’è solo lo zafferano ed è cresciuta nel magico mondo delle api Sandra Pascalis, che si è specializzata nella produzione di miele di qualità: «Ho iniziato la mia attività – spiega – nel 1999 in località ‘Campu Linus’. Ho seguito l’esempio di mio padre perché quella delle api è una passione di famiglia. Come produzione abbiamo il miele mille fiori, quello cardo e quello di eucaliptus. In campagna in ogni arnia ci sono migliaia di api: la produzione, che va da marzo a luglio, dipende dalla fioritura delle piante. Quest’anno a causa del clima e della siccità la produzione è calata mentre lo scorso anno un incendio nella nostra azienda ha causato la morte di mezzo milione di api, ma non ci siamo arresi. La Sardegna importa percentuali molto alte di questo prodotto: dietro c’è un lungo lavoro fatto di amore e di passione, molta gente è abituata a vedere il miele solo nel vasetto e non capisce come si arrivi a questo prodotto d’eccellenza».
Ha scelto da decenni lo zafferano ma anche altre coltivazioni Fausto Caboni: «Coltivo lo zafferano dal 2003 e nel 2007 ho aderito al marchio Dop. Nel complesso ho un’azienda di 40 ettari e coltivo anche cereali, legumi e foraggere. Partecipo a importanti fiere come il salone del gusto di Torino ed altre. Ho convertito l’azienda al biologico dal 2010 spinto dal desiderio etico di rispettare il territorio e di garantire prodotti di qualità e genuini in linea con le tradizioni locali».
L’azienda agricola di Fabio Meloni è specializzata nella coltivazione di riso da oltre 40 anni e pratica una rotazione delle colture con loietto e trifoglio alessandrino per migliorare e mantenere la fertilità del terreno: «Porto avanti – spiega Fabio Meloni – l’azienda con la mia famiglia e questo lavoro non conosce orari in alcune stagioni. Per vivere di agricoltura ci vuole un grande impegno, voglia di lavorare e intelligenza. Il riso prodotto viene esportato nei mercati del Nord Italia o nel Nord Europa».
E tra gli hobbisti c’è chi tende la mano alle nuove generazioni: «Lo zafferano può essere un’importante risorsa da valorizzare. «Quest’anno – spiegano i coniugi Rosanna Pinna e Marco Ennas – la produzione è calata, i giovani dovrebbero investire in questo settore. Tempo fa abbiamo proposto a chi aveva la volontà di intraprendere questa produzione di regalare i bulbi di zafferano che sarebbero stati resi solo dopo 4 anni».
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