di Fabiola Corona
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Ancora un successo per Annelise Atzori, l’artista internazionale di origini sarde che lo scorso 5 gennaio ha ritirato il premio alla carriera. Il prestigioso riconoscimento le è stato assegnato dall’Accademia Internazionale dei Dioscuri, durante la cerimonia del Gran Premio Internazionale dell’Arte Contemporanea tenutasi nelle sale della Loggia nel Castello del Maschio Angioino di Napoli. L’Accademia Internazionale dei Dioscuri, il cui promotore fu Salvatore Russo e oggi presieduta da Cosima Lodevole, organizza mostre in tutto il mondo con le opere di artisti selezionati.
«Faccio parte da oltre quarant’anni dell’Accademia – spiega Annelise Atzori – Ricevere un premio alla carriera è un emozione grandissima e sono molto felice di averla provata. Durante l’occasione ho anche voluto rendere omaggio alla mia terra, la Sardegna, e l’ho fatto indossando un abito che richiamava la tradizione e che ho realizzato personalmente con broccato e taffettà rosso».
Un inizio da oscar per un 2024 che vedrà l’arte di Annelise Atzori protagonista in diverse città sparse per il mondo. Tra le prossime metropoli che ospiteranno le sue opere, New York – che accoglierà un dipinto con protagonista Tina Turner – e Los Angeles. In quest’ultima, sarà protagonista la recente opera che l’artista ha realizzato in occasione dell’attuale edizione del Geo Film Festival di Cittadella.
Nel dipinto, utilizzato per la promozione del festival, è raffigurata la giovane Violante, attorno a lei un assemblaggio di figure medievali, riferimenti alle cinta murarie della città e al cinema.
«Faccio arte da quando avevo quattro anni – racconta Annelise – La prima mostra che feci fu durante il doposcuola alle scuole elementari. Ho dato la vita per l’arte, mi sono occupata sempre di arte e non l’ho mai lasciata andare. Tutti i giorni lavoro alle mie opere e, quando ne finisco una, ne inizio subito una nuova perché devo sempre riiniziare da zero. Con in mano il pennello, o con l’ago e il filo, mi concentro sulle mie creazioni e non mi fermo mai».
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