Il fiore all’occhiello della comunità sardarese, l’area termale, sembra essere abbandonata a se stessa. Tolte le due strutture termali gestite da privati imprenditori, regna l’abbandono e il degrado.
Iniziando dal teatro, nato da un’idea dell’ex sindaco Rossano Caddeo e portata a compimento dal successore Angelo Mascia a cavallo degli anni 2mila, era stato costruito con un legno canadese molto resistente. Negli anni però non ha mai ricevuto una mano di impregnante per preservarne la salute del legno, esposto ad anni a intemperie. C’è da aggiungere, tra le altre, che il teatro, uno dei pochi all’aperto in tutta l’isola, non è mai stato utilizzato come avrebbe meritato e merita. Quasi niente. Un chiaro esempio di spreco di soldi pubblici e mancanza di consapevolezza del potenziale delle proprie risorse. Oltre al teatro in stato di abbandono, passeggiando per Santa Mariaquas, a colpire sono i cestini dell’immondezza straripanti. Nel canalone sono cresciuti alberi alti, cespugli, rami, e tutto con un elegante contorno di immondezza. «Paragono le terme, come altre cose in paese, ad una donna che si fa la ceretta solo se deve mettersi in gonna o ad un uomo che si rade solo per le occasioni. Non è cosi che dev’essere – afferma una signora di Sardara. – Così si dimostra di voler apparire ma non di tenere a se stessi. Ma qua è cosi. Puliscono e lo fanno solo per le rare occasioni pubbliche. È un peccato».
Saimen Piroddi
Hai detto bene.. Un potenziale di cui evidentemente chi amministra non ha consapevolezza. Non ha conoscenza, amore interesse. Basterebbe che ognuno facesse il proprio lavoro.. Dedicandosi con professionalità e impegno. Dalla amministrazione i giù…È davvero un peccato.. Essere così miopi.. Buona fortuna.