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Cultura

Sardara, domenica la presentazione del libro “Sono luce” di Andrea Caddeo

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Domenica 1 dicembre, alle 17,30 il Cineteatro comunale di via Cagliari, a Sardara, ospiterà l’evento di presentazione di “Sono luce”, libro scritto da Andrea Caddeo  che esce in questi giorni per la casa editrice Palabanda.

Dopo i saluti del sindaco e del consigliere delegato alla Cultura del Comune di Sardara Roberto Montisci e  Nicola Casti, domenica l’incontro, coordinato da Rossana Copez, proporrà interventi dello stesso autore,  del sacerdote Luca Carrogu,  del presidente dell’ Avis Sardegna Antonello Carta, della rappresentante di “Thalassa azione Onlus”,Eloisa Abis, della consigliera regionale Laura Caddeo.

Durante la serata saranno proposte letture tratte dal libro con la voce recitante di Betti Pau, accompagnata dalle musiche di Daniele Porta,  e canzoni care a Matteo, interpretate da Antonella Scintu.Interverranno all’incontro anche gli artisti Giorgio Casu, Sergio Putzu e Flavia Orrù, autori di alcune opere ispirate alla vicenda narrata nel libro.

Andrea Caddeo vive e risiede a Sardara da sempre. Da circa vent’anni si occupa di beni culturali, nel progetto di gestione del Museo archeologico e dell’area sacra di S.Anastasia di Sardara. Animato da una sana passione civica, da tempo è impegnato in ambito amministrativo in qualità di assessore comunale. Affascinato dalla scrittura, ha collaborato per diversi anni con un periodico locale. Sono luce è il suo primo romanzo.

Il lavoro è un racconto in prima persona in cui l’autore dà voce al fratellino Matteo, malato di talassemia e morto nel 1992 a 14 anni. Pagina dopo pagina, il lettore si incontra con la vita e le emozioni di Matteo, riscoprendo un ragazzino che, nonostante la sofferenza causata dalla malattia, apprezza l’esistenza facendo tesoro di tutto: dagli affetti familiari alla natura, sino alle avventure con gli amici. Ciò che fa parte della vita di un giovane della sua età si muove nel percorso di Matteo: le esibizioni di ballo, i sogni delle partite di calcio, la passione per Freddie Mercury e i Queen, ma anche lo scontro con un sistema sanitario a volte ingiusto con i più deboli e spesso dominato da corruzione e sete di potere. Elementi, questi ultimi, che sfoceranno in scandali come quello di Tangentopoli o del “sangue infetto”, generando un’eco anche nella vita del piccolo protagonista.

Scrive Rossana Copez curatrice editoriale di Palabanda, nella postfazione al libro: «Era una personcina speciale, Matteo, e aveva espresso il desiderio che la sua esperienza potesse servire anche agli altri. Per invitare alla riflessione e alla presa di coscienza delle ingiustizie sociali, della sete di potere e ricchezza dei potenti e di come le loro scelte possono avere conseguenze disastrose per la società e per gli esseri umani più fragili.»

 

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