di Gian Luigi Pittau
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A Sardara e negli altri comuni del Medio Campidano ci sono tante situazioni di difficoltà con persone che non hanno neppure i soldi per poter preparare in maniera dignitosa i pasti giornalieri. Ecco perché nell’amministrazione comunale di Sardara c’è preoccupazione per come fare ad aiutare i cittadini rimasti improvvisamente senza il sostegno del reddito.

Lo rimarca l’assessore al lavoro Antonio Mameli: «Il governo scarica sulle amministrazioni locali, attraverso i servizi sociali, il compito di assistere le persone ben sapendo che non si ha personale sufficiente per riuscire a soddisfare le esigenze dei cittadini rimasti senza sussidio. Sarebbe auspicabile che la Regione Sardegna intervenga con ulteriori risorse economiche sul Reis, misura adottata nel 2016, in modo che chi non percepirà più il reddito sia inserito in questa misura con i Comuni che realizzeranno progetti personalizzati o collettivi».
Nel caso di Sardara i percettori del reddito non sono rimasti con le mani in tasca, ma sono stati utilizzati nei Puc, i piani di utilizzo collettivo, a turni di dieci unità per dei lavori utili alla collettività. «Con questi lavori – conclude l’assessore Antonio Mameli – si è rimediato alla carenza di personale in pianta organica e i lavoratori si sono dimostrati collaborativi e contenti di poter lavorare per il proprio paese».
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