di Gian Luigi Pittau
____________________________
Il territorio di Sardara conserva grandi ricchezze e non finisce mai di stupire. Ora il Comune di Sardara ha inserito la Grotta tra i siti del Compendio termale che l’Università delle Tre Età ha gestito durante la manifestazione Monumenti Aperti. «Grazie alla disponibilità attiva dell’amministrazione comunale – scrivono i volontari – Unitre ha aperto la Grotta ai visitatori in occasione della Festa di Santa Mariaquas di Maggio, la Festa dei pastori, e venerdì 17 e sabato 18 maggio abbiamo avuto oltre cento visitatori che, rigidamente suddivisi in gruppi da otto, sono entrati in “Sa Grutta”, salendo l’artistica scalinata in pietra, e hanno ammirato le diverse sfumature giallo ocra della volta, le concrezioni e i cristalli di calcite, la presa d’aria e il ripiano scavato nella roccia viva».
La Grotta di Santa Maria Aquas è uno dei monumenti più affascinanti del compendio termale. «Noi di Unitre ci poniamo e abbiamo posto ai visitatori alcune domande: la Grotta era abitata nel Paleolitico? Era un santuario della Dea Madre, una domus de janas oppure una monumentale tomba dei giganti?” Rispondere a questi interrogativi non è facile e le discussioni alle diverse ipotesi sono aperte».
I volontari e i componenti del direttivo sono instancabili. Così di recente si è svolta una lezione itinerante dell’Università delle Tre Età nel villaggio nuragico di Serra Orrios (Dorgali), uno dei più grandi e meglio conservati della Sardegna, costituito da un centinaio di capanne. I soci dell’Unitre hanno partecipato a una bellissima passeggiata a Montevecchio e sabato 8 giugno si è svolta una gita d’istruzione naturalistica e paesaggistica, storica e culturale ad Alghero. È proprio vero che la cultura non ha età e mantiene la mente giovane e allenata. In questi anni il sodalizio sardarese ha contribuito in maniera decisiva al rilancio culturale dell’area delle antiche Terme.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Aggiungi Commento