“La Regione deve bloccare l’impianto termodinamico di San Quirico della Solar Power Srl con le stesse motivazioni con le quali si è opposta alla realizzazione dell’impianto solare termodinamico della società Flumini Mannu che si sarebbe dovuto realizzare nei Comuni di Villasor e Decimoputzu”.
Così i parlamentari del Movimento 5 Stelle Emiliano Fenu, Luciano Cadeddu e Lucia Scanu secondo cui “per realizzare un impianto che non porterà alcun beneficio ai sardi, si permette il consumo di territorio agricolo e la realizzazione nei fatti di un nuovo termovalorizzatore nel cuore pulsante dell’industria agricola sarda a pochi chilometri da quello che è il nostro migliore modello di sviluppo agricolo”. Sull’impianto c’è il parere favorevole dell’assessore regionale all’Industria Maria Grazia Piras e persino Legambiente si è espressa favorevolmente pur proponendo migliorie dal punto di vista ambientale.
“Noi siamo assolutamente a favore della realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili” sottolineano i parlamentari del M5S, “ma questi devono essere realizzati in aree industriali dismesse, degradate e da recuperare. Occorre evitare il consumo di suolo agricolo. La Regione deve quindi ascoltare le comunità e bloccare immediatamente il progetto di San Quirico”.
L’impianto di San Quirico prevede la realizzazione di un bruciatore di ben 75 tonnellate di biomassa di cippato (cioè legname) al giorno senza dimenticare come già un impianto similare è in corso di realizzazione nell’area industriale di Macchiareddu a Assemini da parte della Powercrop.
Il 22 novembre la Giunta regionale aveva dato parere favorevole alla procedura di Valutazione impatto ambientale (Via) per un impianto solare ibrido termodinamico. In Italia finora sono stati realizzati solo pochissimi impianti simili nonostante la presenza di specifiche tariffe incentivanti.
Sono però in molti a temere come questi impianti che consumano quantità smisurate di cippato possano, in alternativa, bruciare altro: rifiuti, insomma.
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