di Sandro Renato Garau
________________________________
“Si vis pacem, para bellum” (Se vuoi la pace, prepara la guerra). Questo scriveva Vegezio tra il 383 e il 450 d. C. Era un soldato e non avrebbe potuto esprimersi diversamente, anche se l’Impero Romano andava verso la su lenta ma inesorabile decadenza. Il detto oggi potrebbe suonare così: “Se vuoi che non ci siano guerre costruisci armi”. Poi sorridendo ironicamente: tanto non risolvi il problema! Oppure: “Se vuoi sentirti tranquillo porta con te le armi”. Ma questo è solo il più progressista degli atteggiamenti… Oh nohh? … Eppure, un deputato della maggioranza governativa attuale ha fatto la proposta di munire i sedicenni di porto d’armi. Per fortuna la proposta è stata subito ritirata. Le armi, … le armi, non i petardi innocui, che hanno sparato per annunciare il 2024, sono vere. Anche i morti e feriti sono veri. Come l’uomo della scorta del sottosegretario alla Giustizia Andrea Del Mastro ferito dalla pistola dal deputato di Fratelli d’Italia Pozzolo alla festa di Capodanno. Si può stare senza parole, non si può! Stiamo vivendo una guerra guerreggiata, quella alla quale si esercitano i militari e i non militari, anche in tempo di pace in previsione di un nemico da ammazzare o dal quale difendersi. Il Far-West e anche le occupazioni di alcuni territori del mondo hanno una loro ragione. Incomprensibili e di non senso, ma hanno una ragione. Ma portarsi appresso armi di vario genere, anche legalmente, in previsione di improbabili aggressioni, è almeno esagerato. Bisogna che si capisca che le armi si costruiscono sempre per offendere e spesso chi è obbligato a portarle per lavoro non le esibisce. Di chi può aver paura un deputato? Cosa deve dimostrare? Solitamente è anche scortato. Se “vuoi la pace NON puoi preparare la guerra”. La pace si prepara in altri modi, con il dialogo, lavorando per la giustizia sociale, la comprensione. Ma premere un grilletto è molto più facile.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Aggiungi Commento