di Gian Paolo Pusceddu
In Medio Campidano non c’è settore economico che non sia stato colpito dalla crisi finanziaria. È la provincia più povera d’Italia. E la sensazione dominante è che la situazione economica non sia destinata a migliorare. L’abbiamo detto in passato, lo ripetiamo oggi: questo territorio ha bisogno di una classe politica locale forte e propositiva che sappia redigere piani e progetti per farlo uscire dalla crisi. Una classe politica in grado di affrontare e risolvere i problemi.
Il 5 giugno saranno rinnovati i “governi” di nove Comuni del Medio Campidano, tra cui Villacidro, il più popoloso, che rispecchia tutto il territorio: migliaia di disoccupati, senza un tessuto industriale, le campagne spopolate e in difficoltà, sospeso tra sviluppo e sottosviluppo, arretratezza e progresso.
Tutte le liste in competizione elettorale proclamano “un cambiamento per il paese”. Quale cambiamento? I programmi sono tutti uguali. Nessuno parla delle emergenze dei cittadini. Non possiamo pretendere che un sindaco cambi la situazione economica, non ne ha il potere, ma quella sociale sì.
Ogni giorno il sindaco dovrebbe sapere cosa succede nel suo paese. Ma molti preferiscono stare rinchiusi nel proprio ufficio. Se non conoscono la realtà dei propri concittadini, tanto meno conoscono quella del territorio. È ora di cambiare, basta con i campanili, lo chiede la gente. Senza unione non c’è futuro.
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