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Attualità

Serramanna, “Buongiorno Popolo Sardo”: un punto di vista sul mondo raccontato da Maurizio Peddis

Maurizio Peddis
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di Giovanni Contu
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Maurizio Peddis

Sarà certamente capitato, ai nostri lettori specialmente samassesi e serramannesi, di ricevere sul telefonino le scenette di Maury che, come lui stesso si definisce con i suoi “100 kg di ciccia concentrati in un metro e 60 di altezza, tanto che si fa prima a saltarlo che a girarli attorno”, strappa un sorriso, e qualche volta anche consistenti risate agli spettatori davanti allo schermo di un normale dispositivo. Per professione lavora presso una ditta di prodotti per l’agricoltura, ferramenta e giardinaggio. Poi, per passione e per diletto proprio e altrui, manifesta l’estro della sua creatività di frante ad una comunissima videocamera che registra e diffonde, da un anno e mezzo a questa parte, una piccola galleria di maschere corredate da accorgimenti coreografici essenziali e strumenti di scena ridotti al minimo, attraverso le quali si esprime in monologhi e mimiche per rappresentare atteggiamenti, fatti ed espressioni immaginarie ispirate da personaggi noti al grande pubblico.

Da dove scaturisce questa vena artistica?
«Fra uscite e campeggi con gli amici – ci racconta l’autore di queste gag – e altre occasioni son state circostanze che hanno determinato momenti di ilarità e comicità non-sense con risate a non finire. Nel mio guardaroba sono sempre pronte parrucche e abiti di scena. In questo quadro, ironia e autoironia sono per me valori fondamentali su cui costruire rapporti. Il potere dei social ha fatto il resto; si può far sorridere la gente in modo ancora più immediato».

Quando è cominciato tutto questo?
«Tre anni fa le prime gag estive nelle spiagge della Sardegna nei panni di Diego, una macchietta somigliante a Maradona, adottato dalla Sardegna dove immaginavo che lui fosse bagnino, pescatore o altro; poi i video messi sulle chat di amici e ora quasi introvabili. Nell’autunno del 2019, la plateale somiglianza con il noto leader politico, inaugurata da un fortunato taglio di capelli, ha ispirato una lettura stravagante dell’attualità con una rivisitazione delle grandi proposte per il popolo, a esempio per “I funghi di cittadinanza” o il blocchetto sulle strade, come pietra miliare, per allacciare le scarpe».

E poi è arrivata la pandemia…
«Ecco, si, e il tema dei video è arrivato a investire, un po’ per esorcizzare la paura, il lato tragico di questi tempi con tanti messaggi positivi, almeno questa era la mia intenzione. In mezzo alle gag, la satira che prende spunto dalla realtà quotidiana e il tutto agevolato dalla forzata permanenza in casa, ispirata da ciò che ci succede intorno, cercando sempre di metterla sul buffo, sulla comicità più fisica e immediata».

Maurizio Peddis

Come nasce la sua gag?
«Segno 3-4 punti, la struttura, poi improvviso il dialogo. Riprendiamo tutto con un telefono e in poco tempo; deve essere buona la prima. Realizzare qualcosa di strutturato sarebbe fantastico. Occorrerebbero però mezzi e tempo, ma a me va bene così com’è».

Chi c’è dietro la telecamera?
«Ma naturalmente la first lady della maschera, Celestina, che asseconda le stravaganze del marito».

Cosa è per lei la satira?
«Cercare di far ridere, con intelligenza, e pensare senza dileggiare o sparlare».

Quanti sono i video in tutto?
«Un’ottantina circa, di varia durata e quasi sempre ambientate in casa e talvolta in esterno come quella “Nell orto del presidente” dove interpreto una scena di vita agricola, ispirata anche dal mio luogo di lavoro, dove la simpatia di questi eroi protagonisti di sacrificio, perché bisogna esserlo per lavorare in questo settore di questi tempi.  Ma ve ne sono diverse, si passa dal video con le galline, al Corona box, alla processione del Primo Maggio, dal frigo al barbecue. In alcuni ci sono state pure comparsate di amici con i quali ovviamente ci siamo divertiti, sempre con l’intento di far ridere. Di recente, i video più visti son stati quelli satirici sui fatti di cronaca attuale, con centinaia di visualizzazioni. La cosa più bella per il “presidente non omologato” è quando viene ringraziato per aver strappato un sorriso in questi giorni difficili, perché sorridere non vuol dire non pensarci; quindi, buona giornata Popolo Sardo!»

RIPRODUZIONE RISERVATA
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