di Giovanni Contu
L’Associazione Culturale Tradizioni Popolari Serramanna, nell’ambito del progetto “Tradizioni a Scuola”, ha recentemente incontrato gli alunni dell’Istituto Comprensivo per una fine settimana all’insegna di convivialità e musica nella riscoperta dei costumi di un tempo.
Come si legge nel testo diffuso dalla stessa associazione, agli alunni è stato proposto “un primo approccio al suono e al ballo a son ‘e canna, launeddas e sulittu, strumenti autoctoni della nostra terra, che racchiudendo in essi storia e melodie intrise di ritmi che ci riportano alla notte dei tempi.. – nell’intenzione di – ..rendere i nostri bambini depositari e legittimi proprietari delle nostre tradizioni culturali popolari in linea e con gli obiettivi prefissi dallo Statuto dell’Associazione stessa”
L’iniziativa si è sviluppa attraverso diversi incontri durante i quali sonostati presentati, oltre l’abito tradizionale sardo maschile e femminile di fine ‘800 inizi ‘900, anche il ballo campidanese e lo strumento musicale con cui esso veniva ballato; le Launeddas.
Con il Presidente dell’Associazione “Sonus de Canna” di Assemini Tonino Leoni e Bruno Loi dell’Associazione “Nodas Antigas” di San Gavino Monreale, gli alunni serramannesi, stando al gradimento manifestato, hanno avuto il piacere di incrementare il proprio sapere sul patrimonio culturale del luogo in cui vivono.
“Con loro abbiamo condiviso – ci dice la presidente dell’Associazione serramannese, Marirosa Falzoi – la storia, la costruzione, la tecnica per imparare a suonarle e i passi del ballo che i ballerini di un tempo eseguivano nella piazza del nostro paese. Ballo tradizionale, eseguito nelle piazze sino al secondo dopoguerra, senza nessuna concessione o tentazione folcloristica che dopo quel periodo ha mutato quasi radicalmente il modo di ballare dei sardi, soprattutto nell’area campidanese”. Nell’ambito dello stesso progetto, “Tradizioni a scuola”, vi è stato un momento ricreativo di condivisione e convivialità, condotto nella preparazione e consumazione de “Su Murzu”, uno spuntino di mezza mattina, ricreando lo stesso momento e scenario delle tavole imbandite che poteva esserci nel passato dei nostri nonni, proponendo i cibi di una volta come, ricotta, formaggi, miele, fichi secchi, uva passa, latte e pane, per finire poi col classico, visto il periodo pre-pasquale, “coccòi cun s’òu”, l’uovo pasquale dei bambini di un tempo.
La dirigente scolastica, Daniela Montisci, esprime il proprio apprezzamento. “L’accoglienza del maestro di launeddas – ci dice – si è rivelata gradita in modo particolare. I bambini hanno dimostrato interesse con le tante domande rivolte durante l’incontro, nei confronti dei due esperti. Se nell’ambito della lingua sarda – prosegue la dirigente – il nostro Istituto da diversi anni realizza costantemente una serie di attività, per quanto riguarda le launeddas invece, è stata la nostra prima volta e possiamo dirci assolutamente soddisfatti. Pensiamo per il futuro, a cominciare dall’anno prossimo, ad un maggior coinvolgimento anche verso altre classi. A nome dell’istituto che rappresento, vorrei ricordare l’Associazione Tradizioni Popolari di Serramanna per la cortese disponibilità e tutte le insegnanti impegnate nei progetti della scuola le quali, attraverso le diverse proposte, si sono dedicate alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale e per il benessere dei nostri ragazzi”.
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