di Angelo Atzori
__________________________________
Anche quest’anno si conclude la festa per Santa Maria, alla quale tutti i serramannesi sono devoti, e si condividono le prime impressioni sulla buona riuscita dell’evento.
Tante opinioni ma i fatti son presto detti.
La celebrazione si è rinnovata; c’è chi è tornato in paese, anche da lontano, per onorare la tradizione, chi si è trattenuto per la preghiera, chi ha portato i bambini nell’area giochi, chi ha passeggiato durante gli spettacoli o si è impegnato per allestire una bancarella.
In una festa si incontra tanta gente, tante sensibilità diverse e perciò, pretendere che le proprie aspettative di soddisfazione debbano essere estese per tutti nello stesso modo, non è un atteggiamento propriamente ragionevole.
Allo stato attuale, la costituzione di un comitato organizzatore, un qualsiasi comitato, per una festa locale, in ogni paese, è già un risultato notevole dal momento che, appare sotto gli occhi di tutti, non si trovano facilmente persone disponibili per la preparazione di un lavoro lungo e faticoso a fronte di risorse limitate e responsabilità enormi. Ergo, ben vengano i comitati.
Non si sono segnalati, fino a questo momento, particolari problemi organizzativi. La chiesetta era come il solito in ordine, pulita, e accogliente. Il programma civile, godibilissimo, si è svolto nella cornice campestre di sempre, anzi – ricordano i compaesani in quale stato versava l’area di Santa Maria alcuni decenni fa? – migliorata nel tempo.
Poteva andare meglio? Si, forse, ma del senno di poi, per citare il Guerrazzi, son piene le fosse e nel vederlo sempre e comunque mezzo vuoto, nessun bicchiere, per quanto grande, è destinato a riempirsi e tantomeno ad appagare la sete.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Aggiungi Commento