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Cultura Spettacoli

Shardana il primo album della clarinettista di Mogoro Zoe Pia

Zoe Pia
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di Andrea Lanterna
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Il concerto di Zoe Pia a Mosso, nell’ex Convitto del Parco Trotter di Milano, è stato un grande successo di pubblico. La clarinettista originaria di Mogoro ha eseguito il suo primo album “Shardana”, pubblicato nel 2016, affiancata da Roberto de Nittis alle tastiere, Glauco Benetti al basso tuba e Sebastian Mannutza alla batteria e violino. “Shardana”, il nome di uno degli antichi popoli del Mare tramandato dalle fonti Egizie, è un disco che sfrutta le forme del jazz per una ricerca dei suoni della Sardegna dall’epoca pre-nuragica fino al patrimonio di tradizioni religiose tramandate fino a oggi.

La serata è proseguita con la lettura di un brano di Maria Lai da parte di Andrea Capaldi, fondatore di Mare Culturale Urbano, insieme a CernuscoJazz una delle due associazioni che hanno organizzato il concerto. “L’arte ci prende per mano”, citando un’opera di Lai, e ci porta dagli Shardana a “S’Accabadora”, figura del folclore speculare alla levatrice nel momento della morte.

Zoe Pia

Si prosegue poi con “Sa dom ‘e S’Orcu, Tumba de is Gigantes”, incentrata su una leggenda della giara di Siddi ispirata dal sito nuragico e con “Abb’Ardente”, altra tradizione isolana. Tutto il disco è impregnato di suoni della Sardegna, siano le launeddas suonate da Zoe Pia o le registrazioni da lei raccolte in giro per l’isola come nel caso di “Is coggius”, contenente i cori della processione notturna per Santa Prisca di Pau.

La manifestazione si è chiusa con “Ballendi su ballu” e un intervento sull’importanza della musica per la società, sia intesa come veicolo della tradizione che come collante. Questo concerto è stata anche l’occasione per presentare la prima stampa su LP di un disco che dal 2016 ha ricevuto numerosi riconoscimenti ed è stato selezionato dalla regista Daniela Vismara, presente in sala, come colonna sonora per il documentario Rai “Féminas e divas de Sardigna”.  Continua, dunque, il successo dell’autrice di Shardana, di cui Paolo Fresu ha detto: «È il giusto e auspicato equilibrio tra follia e razionalità, passione e sentimento, radice e fiore. “Shardana” è un coraggioso innesto di linguaggi, repertori e suoni a cavallo tra il jazz di oggi, l’improvvisazione e l’etnia».

 

RIPRODUZIONE RISERVATA
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