di Simone Muscas
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A quattro anni dall’uscita del primo libro “Storia di Siddi” dal 1652 al 2017, 365 anni di storia religiosa e civile” è stata pubblicata la nuova opera letteraria di Arcangelo Cau, intitolata “Siddi: il difficile cammino verso la modernità”. Lo scritto, già disponibile nelle librerie, ruota attorno a una ricerca d’archivio e diretta che ha permesso di raccogliere tante testimonianze sui ceti sociali che sono stati presenti nel suo paese e sulle cui storie l’autore ha ricostruito vicende della sfera sociale, economica e politica del passato. «Questo volume, rispetto al precedente che scrissi – spiega Arcangelo Cau – racconta l’evolversi della società nel suo divenire storico con l’aggiunta della descrizione degli aspetti fisici del territorio: ha inizio dal periodo Neolitico, dove vengono raccontate le civiltà prenuragiche, per poi passare a quelle nuragiche, in cui vengono descritti i diciassette nuraghi presenti nell’altopiano di Siddi e le culture che hanno dominato la Sardegna in quell’epoca, per arrivare al medioevo e alle vicissitudini del periodo del Regno di Sardegna». «La seconda parte del libro – continua Cau – è invece dedicata agli eventi che hanno caratterizzato le due guerre mondiali e le fasi post belliche: è qui che racconto le storie di alcune persone del passato che hanno contribuito a trasformare la comunità di Siddi in un paese via via sempre più moderno».

È nei capitoli più contemporanei che è quindi possibile conoscere tante storie quali quella della scrivana Pietrina Cau (impegnata a mandare lettere ai compaesani impegnati nel fronte di guerra), di Filomena Secci (che visse in condizioni di estrema povertà), del medico Luigi Spano (definito “instancabile e premuroso” per le sue doti umane) e dei tantissimi giovani siddesi che hanno scelto di emigrare soprattutto nel dopoguerra. Vengono approfondite anche altre figure più vicine ai giorni nostri: è il caso di Salvatore Onnis definito come “il sindaco del cambiamento”, del commerciante Gesuino Pitzianti, del parroco don Agostino Sanna, e della figura di don Cicito Puddu noto ai più per il suo spirito imprenditoriale con pochi eguali culminato con la realizzazione del famoso pastificio Puddu.
Con l’avanzare nella lettura dei capitoli emerge un’evidente differenza fra il primo e il secondo libro di Cau, che si scorge soprattutto nella descrizione che l’autore fa dei personaggi raccontati: «Se nella prima pubblicazione questi li ho conosciuti negli archivi o per racconti che mi sono stati fatti, in questo testo si tratta di persone che ho conosciuto fisicamente. Sono personaggi che continuano a vivere nei ricordi di tanti adulti: per questo motivo ho voluto ridargli luce affinché non finissero nell’oblio. Scrivo di loro soffermandomi soprattutto sui sentimenti che li hanno animati come per esempio il sentire che la comunità aveva nei loro confronti, le battaglie quotidiane che hanno portato avanti per rimanere agganciati al cerchio della vita e, infine, le tante difficoltà di vita che spesso hanno dovuto superare». «Questo libro -spiega Arcangelo Cau – può quindi essere definito come un crocevia di racconti che presentano il lento e difficile cammino che ha segnato la vita personale e collettiva di quanti hanno lottato e si sono spesi per consegnarci un mondo migliore».
Al momento, vista l’emergenza Covid, non è ancora prevista una presentazione del libro: «La rimandiamo a tempi più tranquilli – conclude l’autore – forse fra la fine della primavera e l’inizio dell’estate».
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