REDAZIONE
______________________________________
“Salute e territorio nel Medio Campidano. Nuovi modelli di cure comunitarie tra DM 77 e PNRR” è il tema del convegno che si terrà venerdì 3 maggio, alle 9, nell’aula consiliare di Siddi, ex ospedale Managu.
L’Asl del Medio Campidano, organizzatrice dell’evento, ha scelto Siddi come sede del convento, perché nella seconda metà del XIX secolo fu costruito un ospedale intitolato a Luigi Giuseppe Managu, morto a soli 27 anni. Nel suo testamento il giovane previde un lascito per “un ricovero di beneficienza per i poveri ammalati” per realizzare una sua casa un ospedale. Oggi la struttura è sede del museo ornitologico e dell’aula consiliare.
«Il D.M. 77/2022 contiene grandi novità per l’assistenza territoriale e si accompagna a numerose e profonde criticità – afferma Giorgio Carboni, direttore generale dell’Asl del Medio Campidano – La sua attuazione è affidata alle Regioni, alle aziende sanitarie locali e, per l’aspetto legato ai servizi sociali, ai Comuni. Le Regioni hanno la responsabilità di completare il disegno riformatore entro il 2026, in coincidenza con la conclusione degli interventi del PNRR. Non sarà facile rispettare i tempi di realizzazione degli impianti e delle strutture ma sarà ancora più difficile assicurare il processo di riorganizzazione».
Nei prossimi anni dovranno incontrarsi ed armonizzarsi due importanti processi: la realizzazione degli investimenti strutturali con le case della comunità, gli ospedali di comunità, le centrali operative territoriali e la telemedicina; il reperimento delle risorse gestionali e organizzative.
«La norma – prosegue Giorgio Carboni – è la pietra miliare della nuova architettura dei modelli di cura e assistenza sanitaria territoriale e costituisce il completamento del processo riformatore dei servizi sanitari iniziata con il decreto del 2 aprile 2015 n. 70 per la parte ospedaliera. Un regolamento atteso da molti anni, che ha ricevuto l’impulso decisivo dall’emergenza pandemica e dal piano nazionale di ripresa e resilienza».
Il decreto cerca di costruire un terreno di composizione armonica degli strumenti di fronteggiamento della cronicità e della non autosufficienza che a oggi tendono a operare spesso in modo divaricato e scomposto tra Ats, Plus, Asl, Comuni e Unione dei Comuni.
«Una rinnovata intesa – conclude Giorgio Carboni – e una ritrovata sintonia tra amministratori e professionisti appare oggi indispensabile per assicurare che il disegno riformatore proceda coordinato tra componenti sociali e sanitari consentendo alle amministrazioni locali di valorizzare il nuovo tessuto socio-sanitario e di farne un caposaldo delle politiche di contrasto dello spopolamento e della marginalità delle aree interne».
Il comitato organizzatore del convegno è composto da Caterina Aru, Eleonora Fosci, Maurizio Mele, Maria Giovanna vacca, Derrick Mc Gilliard, Donatella Floris, Manuela Racis e Sergio Pili.
Nel pomeriggio si svolgerà una tavola rotonda sul tema “Governance dei bisogni e riorganizzazione della sanità territoriale, integrazione dei professionisti e ruolo degli amministratori. Prospettive a confronto”. Partecipano Giorgio Carboni, Silvana Pilia, Francesco Ronchi, Stefano Setzu, Piero Totaro, Mario Nieddu, Andrea Tinti, Manuela Racis, Carlo Tomasi e Cristina Zaru. Coordinano i lavori la giornalista de L’Unione Sarda Santina Ravì e il direttore de La Gazzetta del Medio Campidano Gian Paolo Pusceddu.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Aggiungi Commento