di Giovanni Angelo Pinna
______________________________
Negli ultimi anni, i social media hanno trasformato radicalmente il modo in cui interagiamo, ci connettiamo e condividiamo informazioni. Tuttavia, dietro la brillantezza delle nostre foto di viaggio, dei nostri aggiornamenti sullo stato, dei commenti, like e reazioni varie, si cela un pericolo insidioso: il social engineering. Questa pratica sfrutta la nostra propensione a condividere informazioni personali online senza riflettere sulle possibili conseguenze.
Il social engineering si basa sull’ingegnosità e sulla manipolazione e studio, anche psicologici, partendo proprio da ciò che si rende pubblico sui social con lo scopo di ottenere informazioni riservate o per indurre le persone a compiere azioni che, in alcuni casi, potrebbero mettere a rischio la loro sicurezza e privacy. Spesso, i truffatori mirano proprio ai social media come terreno fertile per raccogliere dati personali e mettere in atto i loro piani, specialmente oggi sempre più frequentati da minori senza la supervisione die propri genitori.
Uno dei pericoli più evidenti è la perdita di controllo sulle nostre informazioni personali. Basta uno sguardo superficiale ai profili social per trovare una quantità sorprendente di dettagli intimi: dalla data di nascita al luogo di lavoro, dai gusti musicali agli indirizzi, tutto è a portata di clic, luoghi maggiormente frequentati, spesso anche con una sconcertante regolarità tanto da poter creare un vero e proprio database di informazioni che, quasi, nemmeno il vicino della porta accanto conosce. Ciò che potrebbe sembrare innocuo quando condiviso singolarmente, può diventare un puzzle completo nelle mani di un truffatore abile.
Inoltre, il social engineering non si limita solo alle informazioni personali. I truffatori possono utilizzare tattiche sofisticate per manipolare le persone e ottenere accesso a sistemi informatici sensibili. Attraverso l’inganno e la persuasione, possono convincere gli utenti a fornire password, dati bancari o persino ad aprire link dannosi.
Un altro aspetto preoccupante è l’uso dei social media per il phishing, una forma di attacco informatico che mira a rubare informazioni sensibili attraverso l’invio di messaggi o link fraudolenti, sempre più spesso cuciti su misura studiando in precedenza la potenziale vittima. Con l’enorme quantità di informazioni che condividiamo sui social media, i truffatori possono personalizzare i loro attacchi in modo da sembrare autentici e convincenti.
Per proteggerci dal social engineering, è essenziale adottare una mentalità critica e consapevole quando si tratta di condividere informazioni online.
Ecco alcuni consigli utili.
Limitare le informazioni personali: la riflessione attenta su quali informazioni condividere online e limitate al minimo indispensabile, evitando dettagli sensibili come indirizzi, numeri di telefono e date di nascita, condivisione di documenti, maga ritrovati, con l’errata convinzione che così si fa del bene ottenendo maggiori possibilità che il proprietario possa recuperare quanto smarrito.
Le impostazioni di privacy: utilizzare le impostazioni di privacy dei social media per controllare chi può vedere le informazioni e i post. È importante regolare queste impostazioni regolarmente in base alle esigenze e preferenze.
Essere consapevoli delle richieste di informazioni: fare attenzione alle richieste di informazioni personali da parte di sconosciuti o di account sospetti. Non fornire mai dati sensibili a meno di non essere sicuri della legittimità della richiesta e della fonte.
Educarsi sulle tecniche di social engineering: informarsi sulle tattiche comuni utilizzate dai truffatori e imparare a riconoscerle, essere consapevoli dei rischi è il primo passo per proteggersi.
Mentre i social media continuano a arricchire le nostre vite e a facilitare la connessione con gli altri, è importante non sottovalutare i rischi associati al social engineering. Prendere precauzioni per proteggere la propria sicurezza e privacy online è fondamentale in un mondo sempre più interconnesso e digitalizzato.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Aggiungi Commento