di Gian Luigi Pittau
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I cambiamenti climatici, le stagioni impazzite e l‘uso dei pesticidi in campagna. Sono queste tra le cause che stanno portando a un crollo della produzione di miele che nel Medio Campidano è diminuita di almeno il 50 per cento. Le api sono sempre di meno e così si produce meno “oro giallo”, un prodotto di qualità che ha ottenuto molti riconoscimenti a livello nazionale. Da San Gavino Monreale a Guspini, da Villacidro a Segariu passando per Serrenti il problema è sempre lo stesso: si rischia di sentire sempre di meno il ronzio emesso dalle api e con la loro scomparsa sono ormai a rischio tantissime piante, fiori e alberi da frutto.

MAURA MASCIA Lo sanno bene i produttori che raccolgono il miele nel periodo che va da marzo a luglio. Lo evidenzia Maura Mascia di San Gavino che alcuni anni fa ha ricevuto il primo premio ( le tre gocce d’oro ) per il suo miele di eucaliptus nella fiera di Castel San Pietro Terme in provincia di Bologna: <Il caldo, la mancanza di piogge e le stagioni non più definite sono stati un grande nemico della produzione del miele. Gli ultimi anni del Covid-19 non ci hanno certo aiutato con la chiusura delle fiere e delle sagre>.

SANDRA PASCALIS Un calo della produzione è stato avvertito anche da Sandra Pascalis di San Gavino che in estate, a causa di un incendio nelle campagne del paese, ha perso 11 arnie in cui sono rimaste senza vita 550mila api; “Abbiamo subito una grande perdita ma pian piano la mia azienda si sta riprendendo e siamo riusciti a produrre le qualità del miele millefiori, eucalipto, cardo, agrumi e cisto. Il troppo caldo ha portato alla poca fioritura delle piante. Ho 30 arnie in località “Campu Linus”. In Sardegna purtroppo importiamo grandissime quantità di miele”.
ALESSIA PALMAS Ha iniziato tre anni fa a conoscere il magico mondo delle api Alessia Palmas di Segariu, che ha le arnie nel cuore del paese in un grande giardino: “Sono amante del miele e della natura: ho 10 arnie e in ognuna di queste ci sono anche 60mila api. Produco il miele mille fiori e di eucalipto per i quali ho avuto dei riconoscimenti di qualità alla sagra di Montevecchio. I cambiamenti climatici influiscono tantissimo nel calo della produzione, anche se devo dire che sono meno penalizzata perché stando all’interno del paese le mie api non sono a rischio come quelle della campagna che si trovano spesso in mezzo ai pesticidi che ne causano la morte. Nei miei vasetti di miele vi è un messaggio sociale “Salviamo le api, dipende anche da te”. Nel mio orto ci sono solo fioriture spontanee”.

E l’apicultura ha grandi potenzialità nel Medio Campidano come evidenzia Gabriele Virdis, segretario territoriale della Flai Cgil: “In Sardegna abbiamo un prodotto d’eccellenza eppure importiamo l’80 per cento del miele e oggi i produttori andrebbero incentivati visti i danni che hanno subito alla produzione a causa dei cambiamenti climatici e dell’uso dei pesticidi in campagna. Nel Medio Campidano ci sono tantissimi margini di miglioramento e possibilità di investire nel settore. il miele sardo è stato sempre utilizzato nella produzione del torrone. Le api sono il futuro della nostra terra”.
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