di Giovanni Angelo Pinna
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In poco tempo, se non quasi immediatamente, l’App TikTok (quel social in cui le persone condividono brevi estratti della propria quotidianità, si registrano mentre ballano, cantano, scherzano, lavorano e, non mancano sicuramente all’appello, mentre fanno qualche bravata) è diventata quasi una vera e propria dipendenza.
C’è chi afferma che il social viene scelto ed usato perché “aiuterebbe a risollevarsi il morale”, quasi il 40% dei suoi utenti intervistati dai maggiori portali di cibernetica, chi, tra gli adulti, che le nuove mode ormai nascano su TikTok prima di ogni altro social.
In tutto questo le donne ricoprono l’utenza che continua a registrare maggiore interesse verso la piattaforma: quasi il 60%
Esistono però delle situazioni poco rassicuranti che riguardano questa piattaforma.
Da un lato, in ambito privato, non sono poche le famiglie preoccupate per i propri figli e figlie: su TikTok, infatti, nonostante ciò sia vietato, esiste una percentuale di iscritti la cui età è inferiore ai 13 anni (i Termini e Condizioni di TikTok vieterebbero, almeno “su carta”, di iscriversi se la propria età è inferiore a quella dei 13 anni ma ciò non sempre rappresenta la realtà: molti sono i video di minori e, non poche volte, sono gli stessi genitori a registrare un minore e pubblicarlo sul proprio profilo).
Unanime è il pensiero di queste famiglie: «non è possibile che mio figlio/a possa trovare anche contenuti v. m. 18 in una piattaforma che, invece, dovrebbe fare divertire». Secondo le statistiche del 2022, come pubblicate dalle maggiori agenzie, tra gli hashtag (tag chiave) maggiormente usati dai TikToker Creators ci sono anche quelli che rimandano a contenuti non adatti ai minori.
Come per tante altre mode riguardanti il farsi selfie esplose su Facebook, Instagram e altri social, tutte nate per l’incontrollabile desiderio di raggiungere quante più persone possibili, diventare famosi e famose e rimanere persone impresse nel ricordo altrui, anche su TikTok, nel tempo, ne sono nate non poche.
L’ultima, solo cronologicamente parlando, quella in cui le donne si riprendono registrando video, più o meno lunghi, in atteggiamenti provocatori: chi togliendosi abiti per poi “sparire” dall’inquadratura, chi rimanendo davanti a una fonte di luce e con abiti trasparenti, che lasciano intravvedere le forme del corpo evidenziate dalla luce retrostante, o chi si registra baciando sconosciuti/e (a esempio in discoteca) e in evidente stato di poca lucidità.
Un altro aspetto che tiene TikTok sotto stretta osservazione, questa volta da parte di alcuni Governi, è quello riguardante la “Sicurezza Nazionale”. Partita dagli USA.
A gennaio di questo nuovo anno, infatti, Italia e Stati Uniti hanno alzato il livello di allerta su questa piattaforma.
Escludendo questo ultimo particolare, per il quale oggi non esistono “sentenze”, ciò che deve essere riconosciuto è che il problema non è la piattaforma in sé ma l’uso, spesso errato e sconsiderato, che ne viene fatto dalle persone.
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