di Giacomo Pitzalis
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Dove va la fisica? È il saggio scritto dal giornalista scientifico Matteo Serra per Codice Edizioni, tramite il quale l’autore ha dialogato con ben 11 ricercatori, soffermandosi di volta in volta su temi differenti, fra cui le nuove frontiere della fisica, appunto, e quali siano le prossime sfide che la attendono.
«L’idea del volume è nata dall’esigenza di approfondire dei temi ricorrenti in cui è capitato di imbattermi durante la scrittura di articoli scientifici e di altri contenuti comunicativi. Al tempo stesso, mi ha attratto l’idea di dare voce ai ricercatori e alle ricercatrici, strutturando i vari capitoli nella forma del dialogo tra me e loro: così, oltre agli argomenti più strettamente tecnici, è stato possibile far emergere numerosi elementi umani e personali dei miei interlocutori».
Un’operazione letteraria complessa e affascinante, che affonda le sue radici però ben più indietro nel tempo, ossia quando Matteo ha capito di voler diventare non soltanto un giornalista, ma bensì un giornalista scientifico.
«Ho iniziato a scrivere per quotidiani locali durante i primi anni di università, parallelamente agli studi di fisica. La vera svolta è arrivata nel momento in cui ho deciso di non proseguire la carriera nella ricerca, dedicandomi alla comunicazione e alla divulgazione. Non me ne sono mai pentito: questo mondo rappresenta l’occasione perfetta per coniugare le mie due “anime”».
Dove va la fisica? Arriva in un momento dove, purtroppo, è senza dubbio possibile riscontrare una forte sfiducia verso le scienze, basti pensare ai recentissimi movimenti no-vax o ai gruppi terrapiattisti che inondano il web. Uno degli scopi del volume, pertanto, è anche quello di riannodare i fili di un legame andato a deteriorarsi, grazie alla voce di coloro che, con la scienza, ci vivono e lavorano giorno per giorno.
«Posso affermare che uno degli obiettivi del libro è “umanizzare” la scienza agli occhi del pubblico, cercando di ridurre la distanza tra il mondo della ricerca e i cittadini. Sapere che gli scienziati e le scienziate sono persone normali, con i loro talenti, debolezze e hobby, e che non vivono in oscure torri d’avorio a tramare chissà quali complotti ai danni delle persone comuni, può limare il livello di sfiducia presente».
E in quest’ottica ricopre un ruolo fondamentale proprio la corretta diffusione del sapere.
«É dovere degli scienziati e delle scienziate affiancare al loro lavoro di ricerca un impegno serio ed efficace nella comunicazione pubblica. La scienza non produce alcuna verità inconfutabile, ma piuttosto una serie di verità “provvisorie”, che possono essere messe in discussione da nuove scoperte o intuizioni: spiegare questa e altre caratteristiche chiave è essenziale per migliorare la percezione nel pubblico».
Ma alla luce del lavoro svolto e delle esperienze raccolte… dove sta andando la fisica secondo Matteo Serra?
«Per quanto riguarda la ricerca fondamentale, credo che il problema di capire la natura della materia oscura sia la questione aperta più importante. Sul fronte più strettamente applicativo, ritengo invece che i computer quantistici rappresentino una frontiera dalle potenzialità davvero straordinarie, ma su cui c’è ancora tanto da fare».
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