Uno degli argomenti spesso oggetto di analisi, anche per capire l’effettiva tassazione sulle proprietà immobiliari, è quello di avere la conoscenza della reale imposizione fiscale. Di seguito si riporta un breve riepilogo delle tasse esistenti sulla casa a diverso titolo.
CEDOLARE SECCA
La cedolare secca è l’imposta sulle locazioni che, dal 2011, ha sostituito l’Irpef sui redditi da locazione, l’imposta di registro e l’imposta di bollo. L’aliquota applicabile è in continuo cambiamento. Va detto che è facoltativo adottarla.
IMU
L’Imposta Municipale Unica si paga su tutti gli immobili, ad eccezione di quelli utilizzati come abitazione principale, ed ha sostituito sia l’Ici, sia l’Irpef. Per calcolare l’importo, si parte dalla rendita catastale rivalutata (del 5 per cento) aumentata ulteriormente del 60 per cento, alla quale viene applicata l’aliquota stabilita da ciascun Comune.
TARI E TASI
È l’imposta che ha sostituito la Tares e serve a finanziare i servizi dei Comuni. È costituita da due componenti: gestione dei rifiuti urbani (Tari) – dovuta da chi occupa, a qualunque titolo, locali o aree suscettibili di produrre rifiuti urbani – e la copertura dei “servizi indivisibili” (Tasi) gestiti dall’Amministrazione comunale, a carico di chi occupa fabbricati.
TASSA DI REGISTRO SUL CONTRATTO DI LOCAZIONE
Quando si stipula un contratto di affitto, occorre registrarlo all’Ufficio del Registro e pagare la tassa e i bolli (a meno che non si scelga la Cedolare secca). L’imposta per i fabbricati ad uso abitativo è pari al 2 per cento del canone annuo, con un minimo di 67 euro. Chi sceglie di pagare per l’intera durata del contratto ha diritto comunque a uno sconto.
IRPEF
I redditi derivanti da locazione di immobili (affitto) sono soggetti a tassazione Irpef. Lo Stato riconosce una deduzione forfettaria, nella misura del 5 per cento (dal 1 gennaio 2013). Tale deduzione rappresenta un riconoscimento a forfait delle spese da sostenere per l’unità immobiliare. Per alcune tipologie di fabbricati e per alcune località sono previste percentuali più elevate.
IMPOSTA DI REGISTRO
L’imposta di registro si paga allo Stato al momento dell’acquisto dell’immobile ed è proporzionale al valore dell’immobile. Esistono varie aliquote variabili, a seconda che si acquisti da imprese o da privati e se l’immobile è prima o seconda casa. Se non ci sono agevolazioni, corrisponde al 7 per cento del valore catastale dell’immobile.
IMPOSTA IPOTECARIA E CATASTALE
È una tassa che si paga allo Stato in seguito a volture catastali e trascrizioni, iscrizioni e variazioni nei pubblici registri immobiliari, in proporzione ad aliquote stabilite dallo Stato. Se si acquista da un privato, entrambe le imposte corrispondono a 168 euro, se si può godere delle agevolazioni, per la prima casa. Non avendo le agevolazioni l’imposta ipotecaria corrisponde al 2 per cento del valore catastale.
IVA
L’Iva si paga allo Stato se si acquista l’immobile da una impresa. Esistono varie aliquote, a seconda che si acquisti come prima o seconda casa. L’aliquota a carico dell’acquirente è del 4 per cento per la prima casa, del 10 per cento per le altre abitazioni non di lusso e del 22 per cento per quelle di lusso.
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