Aveva compiuto 104 anni lo scorso novembre, felice di essere la più vecchia del paese. Il 7 febbraio alle 3 del mattino nella propria abitazione è morta la nonnina di Barumini, Rosina Sergi. Grande il cordoglio del paese per l’ultracentenaria che è andata via dopo appena un giorno in cui sono sopraggiunti problemi di salute, circondata dall’amore e dall’affetto dei suoi familiari.
Tzia Rosina, vedova Piga dal 1987, era nata a Barumini il 25 novembre del 1914, ed era una dei due centenari del paese. Madre di otto figli, nonna di 24 nipoti e bisnonna di 20 pronipoti. Trascorreva le giornate con incredibile vitalità, impegnata ancora in alcune faccende domestiche, sfilava la lana per fare le matasse, guardava la televisione senza occhiali, recitava il rosario sia al mattino che al pomeriggio (ne possedeva oltre 50), coccolava il gatto, ma soprattutto era curiosa di sapere i fatti quotidiani che avvenivano nel paese.
Il suo pasto preferito erano le vecchie suppas: pane ramollito condito con sugo e formaggio, che mangiava con un ottimo appetito. Tra l’altro, è sempre stata orgogliosa di essere coetanea del famoso compaesano, l’archeologo Giovanni Lilliu. Il suo elisir di lunga vita è stato: «Bisogna sempre lavorare, stare in attività, condurre un’alimentazione sana e nutriente, evitando sempre le diete ». Ma la gioia più grande della sua vita, sosteneva: «Aver avuto una bella famiglia, che nonostante i tanti sacrifici, mi ha dato tantissime soddisfazioni», raccontava tzia Rosina. Un bell’esempio per tutta la comunità.
Carlo Fadda
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