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Attualità San Gavino Monreale

Un murale e un convegno contro la violenza sulle donne

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Tutti insieme per dire no alla violenza sulle donne con un nuovo bellissimo murale “Mulieres della favola” inaugurato in via Pascoli e un convegno per confrontarsi e sensibilizzare le persone sul  tema della violenza contro le donne nelle diverse sfaccettature ed  in particolare in quelle più “invisibili” di carattere psicologico. È stata questa l’iniziativa messa in atto dalla Commissione comunale delle pari opportunità e dal centro antiviolenza che opera nel Medio Campidano e nell’Unione dei Comuni “Monte Idda e Fanaris”.
E nel Medio Campidano, dopo quasi due anni di chiusura, tra poco a gennaio 2019, grazie alle risorse trovate all’interno del Plus, dovrebbero essere riaperti gli sportelli  d’ascolto dove potranno chiedere di nuovo aiuto le tante donne minacciate e picchiate dal proprio coniuge o fidanzato o ancora vittime della violenza assurda del proprio ex o uccise come è successo il 23 settembre 2013 alla villacidrese Marta Deligia. Una situazione, figlia di un’assurda  burocrazia, che avrà dovrebbe a finalmente termine ma che  ha visto la chiusura degli sportelli dei centri antiviolenza sparsi nel territorio (a Villacidro, San Gavino, Guspini, Gonnosfanadiga, Lunamatrona, Sanluri, Serrenti e Serramanna), gestiti  con grande professionalità dalla cooperativa sociale Adest.

L’iniziativa di San Gavino è riuscita a promuovere la consapevolezza dell’appartenenza ad una cultura tradizionale di tipo sessista e dei messaggi divulgati in quest’ottica dai vari media.  In prima linea c’è la psicologa e psicoterapeuta Anna Mallocci che opera da anni nel centro antiviolenza: “Il riscontro più frequente all’interno della relazione terapeutica è l’ascoltare la frase: “mi faceva sentire una principessa”,  principesse di favole che volgono però al tragico piuttosto che al lieto fine. Principesse che restano imprigionate in un castello di mortificazioni e umiliazioni, un castello fortificato di paura e vergogna da cui giorno dopo giorno diventa sempre più difficile uscire.
La cultura veicola insegnamenti che si tramandano in famiglia attraverso per esempio una rigida distinzione sessista dei giochi, poi dei ruoli. Così anche i media  finiscono per imporsi e non per essere degli strumento di cui ognuno ha il controllo : sembriamo perdere quel famoso libero arbitrio che ci rende unici tra gli esseri viventi”.

Di qui l’idea di promuovere la cultura del rispetto nei confronti delle donne attraverso i murales: “Nell’ingresso principale di San Gavino dalla vecchia stazione – aggiunge Anna Mallocci – campeggia il ritratto di Eleonora, una donna appunto. Ci piacerebbe dare avvio ad un nuovo filone che celebra le donne che hanno fatto la storia attraverso eccelsi contributi in varie discipline. Ci sono sicuramente dei muri da abbattere ma la storia ci insegna quanto sia difficile e quanto tempo richieda. D’altra parte in un’ottica costruttiva e di rispetto ci piace pensare a muri che si colorano e siano memoria e allo stesso tempo vessillo di significati piuttosto che ridotti a cumuli di macerie”.

Gian Luigi Pittau

RIPRODUZIONE RISERVATA
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