di Maurizio Onidi
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Organizzata dalla Scuola del Popolo, dall’Auser, dall’Amministrazione comunale con il coinvolgimento delle scuole cittadine e della sezione zonale dell’Anppia di Guspini, il 24 aprile scorso, dalle 10.30, nei locali della palestra della scuola secondaria di primo grado, in via Verdi a Uras, si è tenuta la Festa della Liberazione.
Alla manifestazione hanno preso parte gli alunni delle classi terminali delle elementari e medie, accompagnati dai loro insegnanti, molti genitori dei discenti, i soci dell’Auser, cittadini provenienti anche dai paesi limitrofi, l’associazione di Protezione civile “Monte Arci Uras”, che ha messo a disposizione banchi, sedie e tavoli, per poter accogliere al meglio un centinaio di persone presenti, l’Avis, l’associazione “il sole”, l’associazione “Granate Rosa” di Terralba.

I vari interventi e i contributi istituzionali sono stati presentati dall’insegnante Vitalia Piras che ha magistralmente svolto il ruolo di moderatrice e che ha anche realizzato il filmato di apertura dell’incontro titolato “Il viaggio della maestra Vitalia ad Auschwitz”. La stessa ha dato lettura di alcuni toccanti brani inerenti all’argomento dello sterminio del popolo ebreo. Ha poi chiamato la signora Dina, quale testimone vivente del periodo di guerra, al fine di trasmettere ai presenti i suoi ricordi di bambina incentrati sul bombardamento occorso durante il conflitto mondiale. Diversi gli interventi nel corso della mattinata: il dirigente scolastico Tullio Corona, che ha messo in evidenza l’importanza dell’incontro per gli studenti; il Sindaco Samuele Fenu ha sottolineato come i buoni frutti nascano dal lavoro sinergico delle varie componenti della comunità urese; il commissario della provincia di Oristano Battistino Ghisu ha messo l’accento sul tema della pace e del diritto internazionale mentre Andrea Dettori, capo gabinetto dell’assessorato alla cultura della regione, ha raccontato l’esperienza del viaggio effettuato con la propria famiglia ad Auschwitz. Tutti i rappresentanti, com’era doveroso, hanno portato anche i saluti istituzionali. Il parroco, don Giorgio Lisci ha parlato di accoglienza e libertà ma ha anche rivolto un pensiero sulla scomparsa di Papa Francesco. Il comandante della polizia locale, Massimo Carta ha approfondito il tema sulla tutela delle libertà personali.

Due le relazioni esposte nel corso della manifestazione: quella sulla Costituzione, tenuta dalla docente di diritto, prof.ssa Luigia Minnai; mentre il prof. Lorenzo Di Biase, vicepresidente regionale Anppia Sardegna, ha presentato il suo libro “Don Francesco Maria Giua. Unico prete sardo mandato al confino di polizia”. La prof.ssa Minnai ha illustrato in modo appassionato i cardini portanti della Carta costituzionale, soffermandosi sui “Principi fondamentali”; prof. Di Biase ha invece posto l’accento sulla delazione e sul confino di polizia che avevano portato l’allora viceparroco Don Giua da Oschiri, dove esercitava il suo ministero, al confino di polizia per due anni, nella colonia confinaria di Pisticci in Basilicata, per aver esternato la sua avversione alla guerra durante un’omelia tenutasi nella chiesetta della località di Balascia, nell’agro di Oschiri, l’ultima domenica di maggio del 1940. Lo stesso ha anche spiegato agli studenti il significato dei papaveri rossi che hanno impreziosito, per l’occasione, il tavolo della presidenza. Alla biblioteca scolastica, dai presidenti della Scuola del Popolo, Ivo Vacca e dell’Auser, Gianni Piras, sono state consegnate diverse copie del volume “Facciamo rumore! Il silenzio è un macigno”, pubblicato dalla Scuola del Popolo di Roma, che raccoglie anche alcuni contributi realizzati dalla scuola di Uras realizzati lo scorso anno.
Anche l’Anppia ha omaggiato la biblioteca scolastica del volume edito dalla medesima associazione “Don Francesco Maria Giua. Unico prete sardo mandato al confino di polizia”. Altra copia del libro è stata omaggiata alla biblioteca comunale cittadina nella persona del Sindaco Fenu.
I discenti hanno ascoltato con grande attenzione, non facendo mai mancare convinti e frequenti applausi non solo al termine degli interventi ma anche durante gli stessi quando sono stati colpiti da qualche affermazione o pensiero.
Un importante incontro non solo per gli studenti ma per tutta la comunità urese.
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