
Tutto comincia all’età di 6 anni con la danza in una palestra scolastica; quindi il ballo latino americano di coppia. Per la prima volta gareggia a 8 anni. Da quel momento per Vanessa arrivano tante soddisfazioni sportive. Oggi si dedica a una disciplina di nuova generazione, il Kettlebell, per la palestra polifunzionale che gestisce in proprio nella zona industriale serramannese. Da sette anni svolge corsi di fitness, allenamento metodo pilates, boxe, ginnastica artistica e naturalmente, non poteva mancare, la danza. Per i più ardimentosi, vi è la possibilità di esercitarsi anche nell’arrampicata. Ma Vanessa nasce come ballerina e nel tempo, alle gare si è unita la nuova passione della palestra.
Com’è stato il passaggio dallo sport di coppia a quello individuale?
«La mia passione iniziale, che continua ancora oggi, è il ballo. Mi sono trovata in contesti nei quali molti ballerini italiani non riuscivano ad arrivare in finale, da tanto tempo. Nel corso degli anni mi son dedicata anche all’attività in proprio nella palestra e ho proseguito nelle gare. In coppia si vince e si sbaglia in due; negli sport individuali si avverte molto di più la sfida con sé stessi e il risultato costituisce un traguardo esclusivamente personale».
Perché proprio il Kettlebell?
«Fra i diversi corsi di aggiornamento e formazione ai quali ho preso parte, anche per gestire al meglio la mia palestra, mi son dedicata a questa specialità, inedita nella zona, e che subito ha attratto il mio interesse. Si tratta di uno sport affine al sollevamento pesi ma molto più atletico e armonioso. L’allenamento è di tipo funzionale, con ampi movimenti oscillatori degli attrezzi. Mi sono avvicinata alla disciplina su suggerimento di un istruttore romano. Affinchè potessi ricevere una preparazione adeguata, mi ha segnalato il nome di Luca Corona – oro nel biathlon categoria 68 kg – originario del Sulcis, cagliaritano di adozione perché gestisce una palestra in via Nizza, quartiere di Genneruxi. Il suggerimento non avrebbe potuto essere più azzeccato. Con lui ho affrontato la prima gara l’anno scorso, qui in Sardegna, con due ghirie da 12 kg. Questa prima esperienza, conclusasi molto positivamente, è stata l’inizio agonistico nella mia attuale specialità».
Il più grande risultato personale?
«Ho partecipato ai campionati europei in Portogallo, nel comune di Maia, un distretto della città di Porto, con la maglia italiana. La danza continua come passione – in prospettiva penso di proseguire nelle gare – ma come pratica individuale, naturalmente proseguirò nel Kettlebell. Nella gara, che dura dieci minuti, vince chi realizza un maggior numero di ripetizioni; ho raggiunto i 16 kg di peso nelle ghirie per braccio».
Quali, i benefici di questo sport?
«Si tratta di un allenamento nel quale viene sollecitata la forza resistente; ho perso il peso in eccesso – per la maggior parte nella fase iniziale – e dal momento che adoro la corsa, ho riscontrato effetti positivi nel fiato e nella resistenza alla fatica. Tutto questo, accompagnato dal miglioramento funzionale, nella postura, nel livello di forza fisica e nel tono muscolare. E non ultimo un benessere complessivo».
E la più grande soddisfazione?
«Campionato mondiale à di Shanghai, in finale con i ballerini migliori del mondo e un primo posto nella mia categoria. Mi allenavo nel club “Luca e Luana” di Selargius, L&L Special dancing. Ero piccola, con i miei genitori; un viaggio lunghissimo ma ne è valsa davvero la pena. Non lo dimenticherò mai».
Giovanni Contu
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