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CULTURA CINEMA

Vangelo secondo Maria, il nuovo film di Paolo Zucca

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di Antonio Obinu
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Vangelo secondo Maria è il nuovo film del regista oristanese Paolo Zucca, con Benedetta Porcaroli nel ruolo di Maria e Alessandro Gassmann nel ruolo di Giuseppe.

Tratto dall’omonimo romanzo di Barbara Alberti edito da Rizzoli, è stato presentato fuori concorso alla 41a edizione del Torino Film Festival lo scorso novembre, in proiezione nelle sale da giovedì 23 maggio distribuito da Vision Distribution.

Maria è una ragazzina di Nazareth. Come donna tutto le è proibito, anche imparare a leggere e scrivere. Ma lei sogna libertà e sapienza. Alla sinagoga si entusiasma per le storie della Bibbia, come don Chisciotte coi romanzi d’avventura. Dall’audacia dei profeti ha imparato la disobbedienza, sogna di scappare su un asino e scoprire il mondo, andare lontano. Trova in Giuseppe un maestro e un complice. Il loro matrimonio è casto, un paravento, mentre lui segretamente la istruisce, preparandola alla fuga. Ma ecco un ostacolo imprevisto: Maria e Giuseppe si innamorano. Stanno per abbandonarsi alla passione, quando l’angelo dell’annunciazione rovina tutto. Il piano di Dio e quello di Maria non coincidono affatto.

Mercoledì 22 il film è stato presentato in anteprima alla stampa; al termine il regista ha risposto ad alcune domande.

Come nasce l’idea del film?

«15 anni fa quando Barbara Alberti vide il mio corto “L’arbitro” ambientato in Sardegna e girato in bianco e nero, vide subito l’ambientazione ideale per il suo libro. Mi venne quindi proposta l’idea. Immediatamente lessi il romanzo, un vero capolavoro, e mentre lo leggevo già immaginavo i luoghi dove avrei girato le riprese. Rimase tutto però a livello di idea, forse perchè ritenevo che i tempi non fossero ancora maturi per girare un film con una trama così importante».

Cosa è cambiato da allora?

«Nel 2009 non c’erano ancora tutte quelle piattaforme di streaming che hanno stravolto il modo di fare televisione; durante il Covid ho tirato fuori il film dal cassetto convinto di portare a termine quel progetto».

La storia è ambientata in Sardegna, come mai?

«Semplicemente perché oltre ad essere dei posti molto belli, sono soprattutto unici ma anche funzionali e magici che hanno supportato al meglio il racconto. Stesso discorso per la scelta delle musiche: quando per esempio abbiamo dovuto raccontare il tempo che si ferma, l’infinito, non c’è stata scelta migliore se non Pinuccio Sciola che accarezza le sue pietre».

Un’ultima annotazione: l’ultimo film del regista oristanese, “L’uomo che comprò la luna”, uscì in 15 sale quasi esclusivamente in Sardegna. Fu un successo clamoroso. “Vangelo secondo Maria” è stato richiesto in oltre 300 copie, a testimonianza dell’interesse che la pellicola sta già suscitando tra gli appassionati del bel cinema.

RIPRODUZIONE RISERVATA
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