di Maurizio Onidi
___________________
Con la parrucchiera Veronica Lampis, con studio in via Roma a Guspini, continuiamo la nostra indagine sugli effetti causati alle aziende dal lockdown a seguito del Covid-19.
Come ha vissuto il momento della chiusura dell’attività e come ha riempito le giornate di isolamento forzato?
«Devo precisare che, già dalle prime avvisaglie di quanto stava accadendo nella penisola, ho deciso di adottare qualche precauzione indossando mascherina e guanti fino al 10 marzo quando di mia iniziativa, non avendo disposizioni precise in merito, ho deciso di chiudere anticipando quello che sarebbe poi avvenuto il giorno successivo con il lockdown. Superato il primo momento di smarrimento devo dire che per certi versi questo periodo di inattività è stato molto proficuo a cominciare dalla formazione a distanza effettuata gratuitamente dai consulenti fiscali e aziendali nello specifico in tempo di covid-19, messi a disposizione dalle aziende produttrici e fornitrici dei nostri prodotti. Ne ho approfittato anche per dedicarmi a quei lavori di risistemazione della casa e per riposarmi, cose che nella situazione normale non avrei potuto fare».
Come si è organizzata per la ripresa dell’attività?
La domanda comporta diverse risposte. Andiamo per ordine. La ripresa della mia attività segue rigorosamente il protocollo INAIL. La cliente previa prenotazione entra nel salone e nella zona riservata depone gli effetti personali dentro una sacca che viene sigillata e depositata in un contenitore preventivamente sanificato come tutta l’area tra una cliente e l’altra. Successivamente comincia il servizio con materiale monouso per la cliente che va dal mantello agli asciugamani mentre per quanto riguarda la mia persona è d’obbligo mascherina, visiera, guanti e camice monouso. È evidente che per rispettare queste disposizioni ho dovuto fare dei lavori nel salone che hanno interessato la modifica del layout, l’installazione di schermi in plexiglas oltre l’acquisto di materiale specifico per la sanificazione che hanno comportato delle spese importanti.
A questo proposito per quanto riguarda la parte economica a quanto ammontano i mancati incassi e che tipo di contributi ha ricevuto fino a oggi?
Ritengo che possano essere quantificati tra i 10 e i 15 mila euro i mancati incassi mentre deve riconoscere che una settimana dopo averlo richiesto ho ricevuto il bonus di 600.
In questa fase di cosa avrebbe bisogno per ripartire e soprattutto per sopperire ai mancati incassi?
La cosa più importante sicuramente è che non ci fosse più questo maledetto virus indipendentemente da tutte le altre considerazioni. È scontato e persino banale che una sterilizzazione degli adempimenti fiscali per tutto l’anno in corso darebbe una grossa mano agli imprenditori in questa particolare fase. La parte più importante sia in termini di impegno che economici ricadono comunque su di noi. Personalmente sono impegnata quotidianamente nel salone per 12 ore di cui solo la metà per svolgere la mia professione mentre il restante è occupato da adempimenti connessi al covid-19 ma è un sacrificio che faccio volentieri anche se bardata perché amo il mio lavoro. Un valido e competente aiuto per fortuna lo ricevo da mia madre che compatibilmente con i suoi impegni mi assiste in questo lavoro che lei mi ha insegnato e alla quale sarò sempre doppiamente riconoscente.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Aggiungi Commento