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Cultura

Villamar,  Antioco Cotza: un grande artista

Antioco Cotza
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di Albertina Piras

Foto di Giannetto Montisci
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Il muralismo a Villamar ebbe origine in seguito agli eventi politici in Cile. Nel 1964, Eduardo Frei Montalva, leader moderato del partito democristiano, divenne presidente, ma il suo programma di riforme incontrò una forte opposizione da sinistra e destra. Nel 1970, Salvador Allende vinse le elezioni, ma il suo governo fu rovesciato dal colpo di stato del generale Pinochet, che instaurò una dittatura. Molti esiliati, tra cui intellettuali e artisti, si rifugiarono all’estero, compresa l’Italia.

Tra gli esiliati accolti in Italia vi era la Brigata Muralista Salvador Allende, di cui faceva parte Alan Jofré, legato alla prestigiosa scuola d’arte cilena. Insieme ad altri connazionali, Jofré realizzò un murale in via Roma a Villamar, portando con sé il messaggio di libertà del popolo cileno.

Grazie all’impegno del “Gruppo Arte e Ambiente” guidato da Antioco Cotza e del “Gruppo Artistico di Serramanna”, in collaborazione con i membri della Brigata Muralista, si sviluppò un’intensa attività muralista nella Marmilla e nel Campidano.

Negli anni ‘90, il muralismo a Villamar abbandonò i temi della protesta, concentrandosi sul recupero delle tradizioni locali. Molti murales furono realizzati da Antonio Sanna con il suo gruppo “Su Crasi”, che accostò la poesia all’arte figurativa.

Antioco Cotza, figura centrale del muralismo a Villamar, è scomparso il 30 gennaio 2021, ma il suo ricordo vive ancora oggi attraverso i suoi murales, che continuano a raccontare. La scorsa settimana, in suo onore, è stata dedicata un’interessante iniziativa. Vediamo ora di ripercorrerla attraverso le quattro giornate organizzate dall’associazione Chilenos de Sardigna, che vuole costruire un ponte tra la Sardegna e il Cile e aiutare i cileni a ritrovare le proprie origini.

Settembre è un mese importante per il Cile e per i cileni, poiché si celebra la Fiestas Patrias, e come associazione ci riuniamo per realizzare eventi e stare insieme. Quest’anno realizzeremo un murale a Villamar, sia per ricordare il maestro Antioco Cotza, sia per fare un bilancio delle tante cose fatte dal 2017, quando ci siamo aggiudicati il primo Bando Dicoex con il Ministero degli Esteri del Cile. Con quei fondi abbiamo realizzato il primo murale proprio a Villamar, in collaborazione con Antioco Cotza, e con il murale attuale arriveremo a cinque opere. Questo evento sarà ripreso anche dalla regista Viola Ledda, che realizzerà con noi un documentario, finanziato dalla Fondazione Sardegna. Come ogni nostra iniziativa, è supportata da associazioni e fondazioni con cui collaboriamo da anni, e quest’anno avremo il supporto dell’Associazione Assemina e Medea. Forse non cambieremo il mondo, ma siamo certi che riusciremo a colorarlo e renderlo meno cupo.

PRIMA GIORNATA Siamo giunti a Villamar e abbiamo tracciato le prime linee per il nostro quinto murale in Sardegna come Associazione. Stamattina si comincerà a dare vita al muro con i colori. Ringraziamo la calorosa accoglienza ricevuta e la grande disponibilità di alcuni cittadini di Villamar. La gioia più grande è stata la visita della moglie di Antioco Cotza, che ci ha ringraziato per aver ricordato non solo il suo compagno di vita, ma anche un grande artista e uomo.

SECONDA GIORNATA Come previsto, abbiamo terminato la prima parte del murale. Domani concluderemo dipingendo la figura di Antioco Cotza. È stata una giornata calda, ma ricca di emozioni, per le tante persone incontrate e, soprattutto, per chi ha preso un pennello per contribuire al murale. Molti amici di Antioco Cotza ci hanno fatto compagnia, raccontandoci aneddoti e qualità umane che il maestro possedeva. L’emozione più grande è stata vedere ancora una volta la moglie di Antioco, che ha dipinto il murale, mostrando una forte commozione. Ringraziamo di cuore i proprietari dell’attività “La bottega delle idee” per il supporto, la gentilezza e la disponibilità, e chi ci ha offerto caffè e stampe. Un grazie speciale ai tanti bambini che hanno partecipato al murale dedicato a loro, sperando che tra di loro nasca un futuro Antioco Cotza.

TERZA GIORNATA Il murale dedicato ad Antioco Cotza ha finalmente preso colore e forma, e non possiamo che esserne orgogliosi. Abbiamo anche completato il murale realizzato dai bambini, che hanno disegnato una foglia sull’albero della speranza per tempi migliori. Oggi abbiamo incontrato tante persone che si sono avvicinate per parlare o ammirare il lavoro, complimentandosi con noi. Antioco Cotza era molto amato a Villamar, e la sua presenza si è sentita, nonostante la sua assenza fisica. Questa mattina i soci e le socie dell’associazione Assemina, insieme alla Senatrice Sabrina Licheri, ci hanno aiutato a dipingere, dimostrando precisione ed entusiasmo. Grazie a Roberto e Giulia, che ci hanno ospitati a pranzo, e a tutti gli amici di Villamar che hanno condiviso con noi un ottimo pasto. Un ringraziamento speciale va a Albertina Piras, che ci ha permesso di visitare il suo museo dell’olio. Oggi lasciamo Villamar felici, non solo per aver completato il murale, ma per aver vissuto un’esperienza fatta di amicizie, collaborazione e arte.

QUARTA GIORNATA Ci dispiace andarcene via, perché l’accoglienza è stata straordinaria anche oggi. È stata una giornata emozionante, in cui è stato inaugurato il murale in onore di Antioco Cotza, alla presenza di tante persone e della Senatrice Sabrina Licheri. Abbiamo voluto fortemente questo murale, perché Villamar è un paese a cui siamo legati e da cui sono partite molte delle nostre iniziative. I murales fanno parte del nostro vissuto associativo e conosciamo bene il loro valore sociale, come abbiamo potuto constatare in questi giorni. È stato bello rivedere l’ex sindaco con cui, nel 2017, abbiamo collaborato alla realizzazione del nostro primo murale, e molte altre persone che si ricordavano di noi con gioia. Caro Antioco, lasciamo anche noi una piccola eredità ai futuri muralisti, ma soprattutto un segno di condivisione e del forte legame che unisce la Sardegna al Cile. È stato bello ritrovare l’amico muralista cileno Hector Roberto Carrasco, con il quale abbiamo collaborato per questo murale, insieme a tanti amici di Antioco Cotza. Un pensiero speciale va ai bambini di Villamar, che hanno realizzato un murale accanto al nostro, con passione e entusiasmo; speriamo che tra di loro nascano futuri artisti. Le parole della moglie di Antioco, commossa e felice che lo abbiamo ricordato, ci hanno toccato profondamente. Con lei abbiamo visitato il paese alla ricerca dei murales di Antioco ed è stato bello ricevere alcuni suoi disegni. Grazie Villamar, grazie per tutto. Come abbiamo detto all’inaugurazione, da cileni abbiamo imparato negli anni il senso dell’amicizia, dell’ospitalità e del rispetto della parola data. Un murale dedicato anche a due cileni che sono fuggiti dal Cile a causa del golpe, e che a Villamar hanno trovato non solo la famiglia di Antioco Cotza, ma l’affetto di un intero paese. Ci siamo promessi di fare altre cose insieme e manterremo la promessa, perché un mondo pieno di colori può nascondere le mani macchiate di sangue dei traditori, ma noi non dimenticheremo mai, perché la storia non si cancella. Significativa è stata la collaborazione delle associazioni che con noi hanno realizzato questo progetto, come il Coordinamento delle Diaspore Sardegna, l’associazione Assemina e l’associazione Medea.

Per noi villamaresi è stata un’esperienza straordinaria, che ci ha permesso di collegare la nascita del muralismo, avvenuta negli anni ‘70 con l’arrivo del cileno Alan Jofré, con l’arte di oggi grazie alla figura di Eduardo “Mono” Carrasco, una figura chiave del muralismo cileno. Esiliato politico dal 1974, Carrasco ha vissuto in Italia, realizzando centinaia di murales in Europa e collaborando con i giovani per promuovere l’arte collettiva. In questa occasione ha lavorato in stretta collaborazione con Fernando Marrocu, il quale continua senza interruzione l’attività muralistica. Questa esperienza ci ha dato l’opportunità di rendere attuali i vissuti di allora, intrecciandoli con quelli contemporanei, in un dialogo che unisce passato e presente. Due poesie completano il murale: una di Antioco Cotza, scritta in lingua italiana, e l’altra in lingua sarda composta da Gilberto Siddu.

Questi versi aggiungono un ulteriore livello di profondità all’opera, celebrando sia la memoria culturale che l’identità locale, in un dialogo tra parola e immagine che arricchisce il significato del murale.

RIPRODUZIONE RISERVATA
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