di Simone Muscas
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Nel 2001 a due artisti locali, Efisio Plantas e Marco Cabras, venne commissionata, attraverso un progetto dell’allora amministrazione provinciale, la realizzazione di quattordici bassorilievi raffiguranti le stazioni della via Crucis. Delle opere previste

inizialmente ne vennero tuttavia realizzate appena sei: quelle stesse sculture, di lì a poco tempo dalla loro ultimazione, vennero collocate lungo le vie del paese.
Qualche tempo fa, dopo quasi due decenni di oblio, il parroco locale, Ennio Matta, ha deciso di rispolverare quel vecchio progetto per portarlo a termine: per sua volontà ha commissionato agli stessi due scultori villamaresi creatori delle prime sei opere la realizzazione degli otto bassorilievi mancanti.
Una proposta attesa per anni visto che i due artisti, intervistati in passato dalla Gazzetta del Medio Campidano, non hanno mai tenuto nascosto il proprio desiderio a riprendere quel cammino interrotto. Ed ecco che finalmente, lo scorso 25 settembre, dopo che l’amministrazione comunale si è occupata della loro collocazione nel paese, vi è stata la benedizione delle opere da parte del parte del parroco locale attraverso una processione inaugurale durante quale ha presenziato un numero limitato di fedeli al seguito (per via delle norme anti Covid) insieme ai due artisti realizzatori delle opere e al sindaco Fernando Cuccu.
L’evento inaugurale, oltre al suo significato religioso, ha permesso di dare visibilità a un nuovo orgoglio della comunità villamarese: la novità artistica è infatti solo l’ultima delle tante e va ad aggiungersi a una serie di altre creazioni realizzate dalla numerosa schiera di artisti locali.
Così il sindaco Fernando Cuccu: «È stato finalmente portato a termine un progetto iniziato tanti anni fa per merito dell’allora sindaco Giulio Matzeu. La stretta collaborazione fra don Ennio Matta e i due artisti ha permesso di portare a termine un percorso che, oltre a un alto valore religioso e artistico, è di grande valenza identitaria e culturale. Sarà cura della nostra amministrazione valorizzarlo anche come bene di attrazione turistica».
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