di Albertina Piras
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Le leggende popolari della Sardegna sono un tesoro di misteri e racconti affascinanti, capaci di unire passato e presente, tradizione e creatività. Un esempio straordinario di questa ricchezza culturale è Il ceppo di Natale: Ombre di luce. La storia delle Cogas, il nuovo libro di Erica Pittau con illustrazioni di Antonella Manca, dicembre 2024. Questa prima edizione, curata e stampata dalla Bottega delle Idee Soc. Coop. di Villamar, rappresenta un’opera unica che reinterpreta la leggenda delle cogas sarde in chiave moderna e simbolica. Grazie alla sensibilità narrativa di Erica Pittau e alle splendide illustrazioni di Antonella Manca, il libro trasforma una storia di paura in un racconto di speranza e redenzione, rivolto a lettori di ogni età. Con Il ceppo di Natale: Ombre di luce. La storia delle Cogas, Erica Pittau e Antonella Manca dimostrano come il folklore sardo possa essere una fonte inesauribile di ispirazione, capace di raccontare il passato, ma anche di illuminare il presente con messaggi universali di speranza e rinascita.
Le leggende di Is Cogas, che narrano di streghe misteriose e temute, fanno parte del ricco patrimonio immateriale della Sardegna. Sono racconti affascinanti, spesso cupi, che da secoli vengono tramandati oralmente. A Villacidro, un tempo chiamato Leni, queste storie sono vive e intrecciate alla tradizione locale, ma anche il mio paese, Villamar, conserva leggende simili.
Qui, a Villamar, si dice che le streghe si riunissero in un luogo chiamato “Cuccuru de Sant’Antiogu”. La descrizione di queste donne, i loro poteri e il loro comportamento, è molto simile a quella delle cogas di Villacidro. Tuttavia, esiste una differenza fondamentale: mentre nelle storie di Villacidro le cogas trovano redenzione, nel nostro paese rimangono figure malvagie, condannate a perpetuare i loro malefici.
Questa divergenza rappresenta un punto di partenza interessante per mettere in dialogo le tradizioni dei due paesi, promuovendo un gemellaggio culturale. Un’iniziativa del genere non solo rafforzerebbe l’identità locale, ma potrebbe dare vita a progetti di valorizzazione che celebrano il nostro ricco patrimonio leggendario.
UN PROGETTO COMUNE PER RISCOPRIRE IS COGAS
L’idea di collaborare tra Villacidro e Villamar nasce anche dalla mia esperienza personale. In passato, con un progetto Comenius, ho avuto l’opportunità di lavorare con colleghi norvegesi e catalani su un’iniziativa dal titolo Leggende comuni ai bambini europei. Durante quel progetto, sono rimasta colpita da come la Norvegia sia riuscita a trasformare i suoi troll, protagonisti delle leggende locali, in un elemento di attrazione turistica. In Sardegna, con la nostra vasta eredità di racconti popolari, potremmo fare altrettanto. La ricchezza delle storie di IsCogas potrebbe essere il punto di partenza per creare percorsi tematici, eventi e laboratori dedicati. Alcune idee potrebbero includere:
•Notte delle Cogas: un evento annuale con narrazioni, spettacoli teatrali e attività interattive per adulti e bambini.
•Percorsi nei luoghi leggendari: come il bosco del Monte Linas a Villacidro o il “Cuccuru de Sant’Antiogu” di Villamar, con guide che raccontano le storie legate a questi luoghi.
•Laboratori per le scuole: attività creative per reinterpretare le leggende attraverso teatro, arte e scrittura.
Questi progetti non solo potrebbero avvicinare le comunità locali, ma anche attrarre visitatori e studiosi interessati al folclore sardo.
TRADIZIONE E MODERNITÀ: VALORIZZARE IL PATRIMONIO IMMATERIALE
La storia delle cogas di Villacidro, così come raccontata da Erica Pittau e illustrata da Antonella Manca, offre uno spunto importante per riflettere su come le nostre tradizioni possano essere reinterpretate e valorizzate. Nella fiaba, le cogas, inizialmente temute e malvagie, trovano una via di redenzione grazie all’intervento di San Sisinnio, un uomo di fede e saggezza. Attraverso una prova di fuoco, simbolo di purificazione e speranza, le streghe scoprono una scintilla di bontà nei loro cuori e iniziano a utilizzare i loro poteri per il bene. Da temibili creature dell’ombra diventano figure protettrici, capaci di aiutare il prossimo e portare luce nel buio. Questa fiaba non solo reinterpreta una leggenda antica, ma veicola un messaggio universale: anche le ombre più oscure possono contenere una scintilla di luce. È un racconto che insegna la possibilità di redenzione e la capacità di trasformare il male in bene, offrendo una lezione di speranza valida per tutti.
CONCLUSIONE
La fiaba di Erica Pittau, arricchita dalle illustrazioni di Antonella Manca, è ambientata nel villaggio di Leni, oggi Villacidro. Qui, le cogas sono creature oscure, fameliche di sangue, che terrorizzano il villaggio finché San Sisinnio, con il suo coraggio e la sua fede, riesce a sconfiggerle e imprigionarle con catene d’argento benedette. La svolta arriva quando il santo concede loro una prova: ravvivare un ceppo natalizio con il fuoco della speranza. Da quel momento, le cogas si trasformano, scoprendo la bontà nei loro cuori e utilizzando i loro poteri per aiutare il prossimo. Questa reinterpretazione moderna di una leggenda antica non solo mantiene vivo il fascino del folclore sardo, ma lo arricchisce di nuovi significati, mostrando come anche il patrimonio immateriale possa essere reinventato e valorizzato. Perché non trasformare Is Cogas in un simbolo di unità e crescita per Villacidro, Villamar e tutta la Sardegna?
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