Nella casa maiorchina, si è svolto un seminario dove si è discusso di archeologia locale.

A organizzare l’evento, patrocinato dal Comune, è stata l’archeologa Elisa Pompianu nell’ambito della missione archeologica nella necropoli punica col patrocinio dell’amministrazione comunale e in collaborazione con il Dissuf dell’Università di Sassari. Per l’occasione tanti esperti del settore hanno presentato i risultati di alcuni studi sull’archeologia del territorio e approfondito questioni storiche e culturali riguardanti il contesto locale, fra questi: Giacomo Paglietti, Michele Guirguis, Chiara Pilo, Gianni Murgia e Gabriele Carenti. «L’obiettivo di questa giornata – spiega Elisa Pompianu – è stato quello di coinvolgere la popolazione per fare un resoconto sull’archeologia locale. I relatori hanno tracciato una panoramica delle peculiarità del territorio partendo dalla preistoria, passando per il medioevo sino ai giorni nostri. Siamo soddisfatti di quanto fatto e del grado di apprezzamento mostrato dai presenti». La giornata, dopo le presentazioni degli esperti, è quindi proseguita nel pomeriggio con una visita guidata all’area archeologica della necropoli punica. Nell’occasione in tanti si sono chiesti quando questa, finalmente sarà resa fruibile ai visitatori visto che, le campagne di scavo vanno avanti da parecchi anni, ma, solo in occasioni particolari, è possibile visitarla. Sulla questione ha voluto dire la sua il sindaco Fernando Cuccu: «L’apertura della necropoli è un obiettivo della nostra amministrazione; siamo consapevoli che, data l’immane ricchezza di elementi storico-culturali che essa racchiude, potrebbe trasformarsi in un volano economico in chiave turistica per il paese. La fruibilità passa però attraverso un progetto più ampio che riguarda, oltre alla necropoli stessa, anche la sistemazione della piazza dell’ex Comune, il futuro box office adiacente e, parallelamente, alcuni lavori del monte granatico: per far questo siamo in attesa di un finanziamento di cui, siamo fiduciosi, dovremmo a breve saperne di più».
Simone Muscas
Laura Atzeni - RIPRODUZIONE RISERVATA Laura Atzeni
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