di Simone Muscas
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Nella chiesa parrocchiale è stato presentato “La Marmilla nel tempo”, un libro postumo di racconti di Antonio Sanna, scomparso due anni fa e molto noto all’interno della comunità per le sue doti artistiche e il suo impegno nella sfera sociale del territorio.
A condurre la presentazione, dinanzi a una buona cornice di pubblico, c’erano tante persone fra queste uno dei suoi figli, Domenico, «Il testo è una raccolta di alcuni suoi scritti sinora mai pubblicati – spiega – Abbiamo atteso così tanto a presentarlo perché nel corso di questi due anni per la nostra famiglia era ancora grande il dolore per la sua scomparsa».
«Mio padre – afferma Domenico Sanna – si è sempre distinto per la sua curiosità e la voglia di ricerca: la sua attività, quella di parrucchiere, che un po’ inconsapevolmente per lui è stato il mezzo attraverso cui è riuscito al meglio a sviluppare questa sua caratteristica. Fra le sue doti, infatti, ve n’era una in peculiare: oltre conoscere tanti eventi storici era capace di scorgere dettagli e aneddoti del passato con una propria visione critica e passionale».
Quegli stessi aneddoti che sono diventati anche il filo conduttore del suo libro postumo. «È stato infatti dall’ascolto di quanto gli è stato raccontato da tante persone, spesso diverse le une dalle altre, che ha avuto tanti spunti per sviluppare le sue ricerche e le sue passioni».
Grazie a questi input nel tempo si è costruito un ruolo centrico all’interno della comunità di Villamar: da presidente del gruppo culturale “Su Crasi”, associazione artistica da lui fondata, ad artista polivalente autore di tante realizzazioni di opere scultoree e pittoriche, fra cui i murales; da organizzatore del primo carnevale villamarese sino a riscoprirsi scrittore di testi storici e di tradizioni locali in età avanzata».
«La sua curiosità lo ha portato a portare alla luce tante cose del passato: alcune di queste, se non fosse per la sua perseveranza, sarebbero chissà rimaste nascoste per sempre». Ed è proprio ad Antonio Sanna che si deve un pezzo importante della riesumazione delle poesie di Ersilia Caddeo, autrice villamarese vissuta sino agli anni ’70 e dimenticata dai più.
«È stato infatti grazie alla custodia dei suoi scritti proprio da parte di mio padre se le sue opere letterarie sono giunte nella loro interezza ai giorni nostri», aggiunge Domenico Sanna. «In un’epoca in cui i paesi della Marmilla vivevano nella povertà e avevano un passo più lento rispetto ad altre realtà nel percorso verso la modernizzazione, figure come quella di mio padre hanno permesso che si coltivasse la sfera sociale in un’epoca in cui le persone che si dedicavano a questo erano davvero pochissime». «”Quando muore un anziano, brucia una biblioteca” recita un proverbio africano: un detto che, per chi lo ha conosciuto, si addice alla persona che è stata». Proprio a tal proposito conclude Domenico: «Il suo libro rappresenta un tesoro da custodire che, oltre ai tanti piacevoli racconti e ai curiosi aneddoti, ci permette di sentire sempre vivi i suoi insegnamenti e le sue virtù».
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