A Villamar, da ben quattro anni, non è più attivo il servizio della biblioteca comunale: questo perché la struttura che la ospitava è stata dichiarata inagibile.
Nei locali dell’attuale municipio provvisorio di via Adua non si è riusciti a trovare uno spazio adeguato da adibire a biblioteca, seppur, a onor del vero, si sta comunque portando avanti un “servizio limitato” almeno dei prestiti dei libri.
All’orizzonte sembra però intravedersi la fine del periodo transitorio visto che, a breve e salvo imprevisti, ci sarà l’apertura di un nuovo locale che ospiterà la biblioteca comunale. Di recente sono infatti terminati i lavori per il rifacimento di una struttura (un ex supermercato sito anch’esso lungo la via Adua dove sorge l’attuale municipio, vedi foto) di cui l’amministrazione comunale, previo accordo due anni fa, è in dirittura d’arrivo per l’acquisizione definitiva.
«Dopo quattro anni la comunità potrà forse riappropriarsi della sua biblioteca», ha commentato una raggiante Simonetta Siddu, bibliotecaria di lungo corso nel paese, «Sarebbe un bel traguardo: se così sarà, si potranno finalmente riattivare le diverse attività funzionali e collaterali al servizio di prestito dei libri che, dalla nascita del servizio bibliotecario nel paese, abbiamo sempre cercato di portare avanti».
Buone notizie a parte, ancora però non si conoscono con precisione i tempi dell’apertura. La struttura dovrà essere ancora ufficialmente acquistata da Comune dalla società La.So.Pa., l’impresa proprietaria dell’immobile che si occupa della gestione del verde pubblico e del servizio di pulizia delle strade del paese.
L’accordo di vendita, stipulato però due anni fa, prevedeva che l’edificio venisse rimesso a nuovo dalla società stessa per poi, una volta ristrutturato, venderlo al Comune.
La cifra per l’acquisto dell’immobile, rimesso ora a nuovo, ammonta a poco più di 400 mila euro. «Abbiamo adottato questa strategia per evitare le classiche lungaggini burocratiche», riferisce Fernando Cuccu, «Se avessimo acquistato quell’immobile sobbarcandoci, come amministrazione, anche l’onere di ristrutturarlo (aprendo quindi una “classica” gara d’appalto con le imprese di costruzione ndr) oggi non staremmo qui a parlare di “probabile prossima apertura”».
Quest’ultima osservazione del sindaco, al netto dei dettagli tecnico – economici della strategia di acquisizione della nuova biblioteca, non fa una piega: la palestra comunale, giusto per citare un chiaro esempio di esasperante (e vergognosa) lungaggine burocratica con “metodi tradizionali”, è da 20 anni che, per diverse cause (politiche da una parte e delle imprese di costruzione dall’altra), attende invano di essere inaugurata. Detto ciò, la domanda che in tanti si pongono è: «A quando il taglio inaugurale del nastro?».
A tal proposito lo stesso sindaco spiega: «La popolazione aspetta di potersi riappropriare di un “servizio” dopo che, tre anni fa, c’è stata la raccolta di 400 firme perché si facesse qualcosa per riattivarlo. Mi sento di dire che la struttura potrà essere resa fruibile ai cittadini già entro la fine dell’anno o, fatti salvi eventuali imprevisti di varia natura, al massimo per l’inizio del 2020».
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