di Sandro Renato Garau
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La Cisl Sardegna e quella del Medio Campidano nel Consiglio Generale del 28 febbraio, a Villanovaforru ha voluto affrontare un tema di grande attualità: “Le comunità Energetiche in tempo di crisi. Energie per costruire comunità, tra sostenibile, sfide e opportunità”.
Dopo i saluti il dibattito, introdotto dal Segretaria Generale Cisl del Medio Campidano Loredana Zuddas, ha affrontato da subito il tema proposto evidenziando le opportunità date a chi volesse intraprendere una strada nuova sulle energie rinnovabili e che coinvolge le comunità, le aziende e i territori alla base. Opportunità che in tempi di crisi sono a disposizione di tutti in una sfida che vuole portare il nostro territorio e le comunità in esso presenti all’autonomia dal punto di vista energivoro.
Il Segretario Generale Cisl Sardegna Gavino Carta ha moderato e coordinato gli interventi.
Il primo intervento è stato riservato al del Sindaco di Villanovaforru, Maurizio Onnis che ha raccontato le vicende che hanno portato il piccolo paese a sperimentare la realizzazione di un Comunità Energetica Rinnovabile. Il sindaco ha ripercorso tutte le tappe: dall’idea alla realizzazione evidenziato le molte difficoltà segnate dai ritardi della burocrazia e spesso dall’incomprensione dei funzionari. I tempi lunghi e le attese di risposte non hanno però fatto desistere dall’impresa che è andata a buon fine. Egli è riuscito a costruire una comunità di famiglie, persone e imprese, circa 45, che si è messa insieme per affrancarsi dalle fonti di approvvigionamento energetico tradizionali e percorrere una nuova strada verso le fonti rinnovabili. È il primo tassello di un’esperienza che continuerà e si allargherà a macchia d’olio
La presenza di molti sindaci, attenti e partecipi, ha evidenziato l’interesse all’argomento anche per altri comuni del Medio Campidano.
Assente giustificata Anita Pili, Assessore Regionale all’industria.
Il dibattito è proseguito con l’intervento di Emilio Ghiani dovente dell’Università agli Studi di Cagliari che ha specificato quali le tecnologie oggi a disposizione, e quali le infrastrutture necessarie per la costituzione di una comunità energetica intelligente. Essa non può fare a meno di coinvolgere le reti tradizionali e le infrastrutture esistenti in un’ottica di interscambio di energia condivisa.
Gavino Carta ha dato la parola a don Marco Stazzu direttore dell’Ufficio Diocesano di Pastorale Sociale del Lavoro nonché della Caritas della Diocesi di Ales – Terralba. Il sacerdote ha ricordato la posizione della Chiesa espressa da Papa Francesco e lo sforzo che la chiesa locale sta facendo per favorire il superamento di quelle situazioni di povertà estrema che coinvolgono soprattutto chi non ha un lavoro, chi è malato o non è autonomo e ha bisogno di quasi tutto, compresa l’impossibilità a pagare bollette di vario tipo. Il sacerdote ha rimarcato l’impegno della chiesa e delle comunità ecclesiali che, da molti anni ormai, si sforzano di progettare un futuro dove la giustizia, soprattutto quella sociale, sia praticata nelle comunità in modo “sostenibile” e, soprattutto, non lasci indietro nessuno.
Massimo Rocchitta dell’agenzia Laore ha affrontato il problema energetico in una prospettiva legata alle campagne e alle aziende che in esse operano.
L’ultima parola l’ha avuta il Segretario Nazionale Cisl Giorgio Graziani. Il segretario ha ringraziato tutti per i contributi, l’approfondimento e i molti chiarimenti venuti dal dibattito sia dal punto di vista tecnico che legislativo. Ha sostenuto poi che nonostante le difficoltà all’innovamento paventate da alcuni politici a livello nazionale, la strada delle energie rinnovabili è una strada necessaria, senza ritorno, che deve essere percorsa utilizzando tutta la tecnica e l’intelligenza oggi a disposizione. Un’opportunità da cogliere e sostenere per migliorare le condizioni delle nostre comunità e soprattutto per avere intorno a noi un ambiente a misura d’uomo.
Vale la pena iniziare a pensare seriamente a queste opportunità poiché Le Comunità Energetiche Rinnovabili sono quelle che coinvolgono maggiormente i cittadini nella qualità della vita. Fanno comunità, appunto. Non è un caso che i benefici riguardino i bilanci familiari e la salvaguardia dell’ambiente.
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