Capitani coraggiosi racconta la storia di una Capitana diventata pasticciera grazie agli insegnamenti della suocera Oria Liscia, che in questa testimonianza assume un ruolo fondamentale, unito al sostegno incondizionato del marito Tauzio Tuveri (lindireddu). Luisella Giordi, arburesa di nascita ma guspinesa d’adozione, descrive la sua vita da imprenditrice nel settore della pasta fresca e della pasticceria. «Quando mi sposai, nel 1978, mia suocera, nel minimarket che gestiva, vendeva anche ravioli, pasta fresca e dolci preparati da lei, molto richiesti e apprezzati dai suoi clienti. Ricordo benissimo che nel periodo di Pasqua preparava una quantità enorme di formaggelle che cuoceva nel forno a legna. Restai molto colpita e al tempo stesso affascinata da questa sua abilità nel preparare questi dolci».
«A mia suocera», continua la nostra interlocutrice, «non sfuggì questa mia particolare attenzione per questo mondo sconosciuto. Mi incoraggiò tanto affinché imparassi e cominciassi a produrli in un’attività tutta mia. Nel 1981 pertanto d’accordo con mio marito, che in quel periodo lavorava fuori Guspini, aprii in via Dante una rivendita di pasta fresca e dolci sardi secchi», racconta Luisella Giordi, «Intanto arrivano i figli, prima Tiziano, Mario e infine, nel 1985 Roberta. Gli impegni familiari mi occupavano tanto tempo per cui decidemmo a malincuore di chiudere l’attività. Il destino però aveva stabilito che in quell’attività io ci dovessi tornare. L’anno successivo, l’azienda per la quale lavorava mio marito entrò in crisi e da lì a qualche mese venne licenziato». Quale migliore occasione per riprendere a produrre pasta fresca e dolci visto che a quel punto venne a mancare l’unica fonte di reddito familiare? si interrogarono i giovani coniugi Tuveri con un carico familiare importante sulle spalle. «Nel 1987», riprende Luisella Giordi, «prendemmo in affitto un piccolo locale in via Mazzini, di proprietà di “ziu Cicchinu Casu” adibita precedentemente dallo stesso a macelleria. Benché lo spazio fosse esiguo, riuscimmo ad allestire un laboratorio con relativo punto vendita. In questa fase una grossa mano la diede mia suocera e mio marito», sottolinea Luisella Giordi , «Fortunatamente il lavoro riprese molto bene e qualche anno dopo, mia cognata Marta Tuveri che aveva acquisito esperienze importanti nel settore oltre ad avere frequentato corsi di specializzazione in continente, ci propose la sua collaborazione per la produzione di pasticceria classica. Fu un’esperienza molto interessante che durò circa un anno al termine del quale lei se ne tornò nella penisola». Il racconto di questa bellissima storia da parte della nostra Capitana Luisella riprende «Per far fronte alla continua richiesta dei nostri prodotti, entrarono a far parte della squadra, in pianta stabile, mio cugino Giuseppe, pasticciere qualificato, mia sorella Rita e mia cognato Stefano. L’obiettivo mio e di mio marito era quello di andare avanti fino a che i figli avessero ultimato gli studi dopodiché tutti assieme si sarebbe deciso se ed eventualmente come proseguire l’attività. È ovvio che, come genitori, auspicavamo la prosecuzione da parte dei figli. Ancora una volta, il nostro desiderio si realizzò, nel 2000 infatti, Tiziano che fin da piccolo, in laboratorio si cimentava nell’avvolgere “i gueffusu” nelle loro carte colorate», racconta con tenerezza Luisella, «ci propose di entrare a tempo pieno in azienda. Analoga situazione si verificò con Mario e Roberta. Venne costituita la nuova compagine societaria e con queste forze fresche, si diede inizio alla fase espansiva della nostra azienda che a maggior ragione definita familiare assumeva il significato più ampio e completo del termine», dice con soddisfazione l’imprenditrice.
«La prima operazione fu l’acquisto di un immobile da “zia Fida Tuveri” in via Santa Maria, dove la stessa gestiva uno dei più vecchi bar di Guspini. Al piano terra venne realizzato un moderno laboratorio di pasticceria con annesso punto vendita mentre al piano superiore, Tiziano realizzò il suo appartamento. In attesa di poter realizzare il progetto della gelateria, i ragazzi frequentano corsi specifici e nel 2008 decidemmo di acquisire il locale di via Mazzini nel quale nacque il laboratorio di gelateria e l’esercizio commerciale. Sempre nell’ottica di sviluppo aziendale», prosegue la signora Giordi – Tuveri, «l’anno successivo, un altro avvenimento, modifica in modo sensibile, la nostra struttura aziendale: mia sorella Carmen che con il marito, gestivano ad Arbus una pasticceria, decisero di smettere, lasciando libero il posto in una piazza importante come il centro minerario. Decidemmo di sfruttare l’occasione. Trasferimmo le attrezzature del primo laboratorio ormai inutilizzate e aprimmo una nuova pasticceria completamente autonoma nella quale tuttora lavorano due nipoti, sotto la direzione di Tiziano e Mario». Con orgoglio dice ancora l’artefice di questa straordinaria realtà «la nostra piccola azienda conta una decina di occupati. Merito di tutti coloro che hanno collaborato e che ancora contribuiscono alla crescita di quella che per noi rappresenta la nostra vita in senso lato. Ovviamente un merito particolare va ai nostri concittadini che continuano a darci fiducia e ai quali siamo e saremo sempre riconoscenti».
Che programmi avete per il futuro? «Nei mesi scorsi abbiamo perfezionato l’acquisto di due piccoli locali, confinanti con la gelateria di via Mazzini. Il primo anticamente era di proprietà di “zia Antonicca Urracci” titolare della rivendita di tabacchi in piazza XX settembre mentre il secondo apparteneva a “zia Maria Urracci” che in quel locale vendeva frutta e verdura», prosegue Giordi, «dall’accorpamento di queste tre unità, contiamo di realizzare entro quest’anno un ampio locale dove troveranno spazio oltre il laboratorio della gelateria, la gelateria, la pasticceria e una moderna e speriamo accattivante, inedita caffetteria». Visto che da tanti anni ormai siete sulla breccia, con suo marito avete già preso in considerazione l’ipotesi di un vostro graduale disimpegno lavorativo? Si affretta a rispondere il marito Tauzio Tuveri che fino a ora ha ascoltato in religioso silenzio il racconto della moglie: «È sicuramente un lavoro molto duro e che richiede grossi sacrifici come tutti i lavori del resto. La nostra sveglia suona alle quattro del mattino e in linea di massima, la pausa pranzo non arriva prima delle 14. La sera ci si riposa e all’indomani mattina si rincomincia da capo per nostra fortuna perché oggi più che mai il lavoro è una grossa fortuna. Tutto questo è fonte di grosse soddisfazioni sotto tutti i punti di vista. Circa l’ipotesi di cominciare a mollare gradualmente, le rispondo che non ci si pensa nemmeno perché come giustamente diceva mia moglie, questa è la nostra creatura e la nostra vita finché il Padre Eterno ci darà la forza». Luisella Giordi non più nella veste di imprenditrice ma in quella di mamma, di nuora e nonna, modificando leggermente il tono della voce, quasi a non far trasparire l’emozione, conclude: «A me e a mio marito, al di là di tutto, resta una soddisfazione impagabile: quella di aver trasmesso ai figli i valori dell’onestà, del rispetto per il prossimo e dell’amore per il lavoro. Quel lavoro per il quale la mia povera suocera aveva speso la vita e tanto si era prodigata per i figli e anche per me affinché facessi mie la sua esperienza, le sue ricette e i suoi segreti per la preparazione dei dolci della tradizione della nostra terra meravigliosa.”
Maurizio Onidi
RIPRODUZIONE RISERVATA
Aggiungi Commento