Nonostante i pochi liquidi in circolazione, aggiunte le difficoltà di accesso al credito, <le imprese sarde hanno beneficiato in maniera molto marginale delle agevolazioni esistenti>. A denunciarlo è una recente ricerca del Centro studi della Cna attraverso il presidente Pierpaolo Piras e il segretario regionale della Cna Sardegna Francesco Porcu. Risultato? Le imprese più strutturate e le aree più ricche d’Italia hanno assorbito quasi per intero le risorse pure a disposizione. Dall’indagine della Cna Sardegna emerge, ad esempio, che nell’isola sono ancora pochissime le esperienze di reti di imprese (Contratti di Rete) seppure si tratti di uno strumento ideale per le piccole imprese sarde che vogliono crescere e ampliare il bacino di utenza e molti esempi di successo lo dimostrano anche nella nostra regione. Stesso discorso vale per i Contratti di Sviluppo (appena tre progetti) ai quali è possibile accedere anche attraverso lo strumento delle reti. Modesto è inoltre il dato sulle start-up innovative agevolate tramite lo strumento Smart&Start, con l’isola che non brilla in un contesto in cui, specialmente nel Sud, queste rappresentano l’approdo imprenditoriale ideale (se non obbligato) per molti giovani imprenditori. Viceversa – evidenzia la ricerca – sembra aver riscontrato qualche successo tra gli imprenditori sardi lo strumento NITE (Nuove imprese a tasso zero), che ha visto 21 imprese sarde finanziate con mutui agevolati a tasso zero, a fronte di oltre 140 richieste presentate (il 6% del totale nazionale). E’ invece limitato l’utilizzo da parte delle PMI sarde di strumenti di agevolazione per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature (Nuova Sabatini), mentre il lento miglioramento della congiuntura regionale si è tradotto in una crescita del numero di richieste per finanziamenti garantiti dal Fondo di Garanzia per le PMI (anche se la Sardegna raccoglie appena l’1,4% dei fondi nazionali). E’ stato finora completamente ignorato dalle azienda sarde, invece, lo strumento del Minibond, pensato per permettere anche alle imprese non quotate di finanziarsi tramite l’emissione di obbligazioni (solo un soggetto emittente dal 2013). Diverso il discorso delle agevolazioni concesse nell’ambito delle Zone Franche Urbane: con l’istituzione delle nuove ZFU di Cagliari, Iglesias e Quartu Sant’Elena, la Sardegna risulta infatti la terza regione italiana per numero di imprese beneficiarie (escludendo le agevolazioni per le imprese del cratere sismico del Centro Italia).
Cna, le imprese sarde non prendono soldi

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