Tutti uniti per chiedere tempi certi sulla realizzazione del nuovo ospedale di San Gavino Monreale già finanziato dal ministero dello sviluppo economico con uno stanziamento di 68 milioni di euro. A chiedere chiarezza e fatti concreti sono i sindacati confederali (Cgil, Cisl e Uil) del Medio Campidano che da anni seguono in prima linea la vertenza per la realizzazione della nuova struttura da 200 posti che sorgerà accanto all’ospedale attuale. In più ora a tenere tutti col fiato sospeso c’è la richiesta di liquidazione della società Condotte, azienda madre a cui fa capo la ditta toscana “Inso” che ha vinto l’appalto per il nuovo ospedale. I sindacati invitano alla mobilitazione come ricorda Edoardo Bizzarro, segretario territoriale della Cisl: «La Assl di Sanluri e l’assessorato regionale alla sanità hanno presentato lo scorso novembre il progetto del nuovo ospedale ma ad oggi regna la massima incertezza su tutto: non sappiamo quando inizieranno i lavori, se l’iter burocratico è terminato. Chiediamo al direttore della Assl Antonio Onnis, al direttore dell’Ats regionale Fulvio Moirano e all’assessorato regionale alla sanità chiarezza sui tempi di avvio dei lavori. Siamo molto preoccupati perché, al di là delle mura, il nuovo ospedale deve partire con tutte le professionalità previste. Chiederemo subito anche rassicurazioni al ministero dello sviluppo economico». Di qui un invito alla mobilitazione: «Lanciamo un appello ai sindaci, agli amministratori locali del Medio Campidano e della Marmilla e alle associazioni – aggiunge Edoardo Bizzarro – perché tutti insieme facciamo un fronte comune per vedere la nascita del nuovo ospedale. La popolazione invecchia sempre di più e i cittadini del Medio Campidano non devono essere considerati di serie B rispetto ad altri. Per il nuovo ospedale siamo pronti alla mobilitazione e a scendere in piazza per farci sentire».
Sulla stessa linea Mario Sollai, segretario territoriale della Uil: «La Asl non ci ha dato una tempistica precisa di inizio dei lavori. Nell’attuale ospedale molti reparti sono in sofferenza: solo il nuovo ospedale permetterà di garantire un servizio sanitario in ambienti idonei. In più ci sarà una ricaduta positiva per le imprese del territorio». In prima linea anche Gigi Marchionni, segretario uscente territoriale della Cgil: «L’ospedale è l’ultimo baluardo della provincia che non c’è più e il nuovo nosocomio va difeso insieme ad altri servizi. Il nostro territorio deve rimanere nella sua centralità come Medio Campidano in modo che i servizi non vengano tolti o decentrati nella nuova provincia del Sulcis Iglesiente». In questa vicenda non è chiaro quanto la Inso si possa svincolare dall’azienda madre “Condotte”. Insomma lotta dura senza paura per chiedere il diritto alla salute per tutti i cittadini del Medio Campidano e della Marmilla.
Gian Luigi Pittau
RIPRODUZIONE RISERVATA
Aggiungi Commento