In tarda sera la Giunta regionale ha deliberato “l’autorizzazione del progetto di sperimentazione gestionale dell’azienda per la Tutela della salute e l’autorizzazione di una società per la sperimentazione”. In pratica, sarebbe l’embrione della nascente società in house destinata a sostituire il servizio finora svolto dall’Aias. Nell’aprile dell’anno scorso il Consiglio regionale aveva votato a maggioranza la richiesta di recedere dalle convenzioni con gli operatori che non rispettavano le regole contrattuali. Tra queste, proprio, la puntualità nel pagamento degli stipendi. Regola che all’Aias non veniva attuata e che non è stata rispettata neanche quando gli era stata posta come condizione imprescindibile per vedersi rinnovare la convenzione. Di fatto questa scade il 31 dicembre e si impone quindi il bisogno da parte della Regione e dell’Ats di sostituire l’associazione che finora aveva fornito i servizi socioassistenziali e sanitari. Per la Regione si tratta di una vera e propria corsa contro il tempo per evitare che le migliaia di pazienti in carico all’Aias restino senza servizio. Per l’Aias invece si tratta di un declino forse inimmaginabile ai tempi del suo fondatore Bruno Randazzo.
La Regione si prepara a sostituire l’Aias. La fine di un regno cinquantennale

























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