Castelli, torri, quartieri, edifici, tutto rigorosamente in miniatura. C’è chi si è portato dietro i ricordi d’infanzia, c’è chi ha scoperta la passione da adulto, c’è chi invece si è lasciato trascinare da figli e nipoti nel mondo artistico e ingegnoso delle fabbricazioni e c’è, poi, chi ha da sempre amato il gioco di costruzioni più giocato al mondo, i Lego. I Lego, piccoli mattoncini colorati e assemblabili, hanno fatto la storia di adulti e bambini diventando uno dei giochi più intramontabili.
In Sardegna, l’associazione che raccoglie e unisce tutti gli appassionati costruttori è l’Associazione Culturale Karalisbrick fondata da Maurizio Lampis, che realizza costruzioni e creazioni particolari, cariche di dettagli e fantasia, opere d’arte, veri capolavori di ingegneria con temi originali e attuali. Dal City al Fantasy. L’associazione, itinerante in tutta l’isola, organizza mostre ed eventi con l’obiettivo non solo di presentarsi al pubblico ma anche e soprattutto con l’obiettivo di trasmettere una prospettiva e una dimensione ludica diversa che si allontana dall’elettronico e dal digitale cercando di riportare al centro della sfera ludica il concetto fondamentale, quello in cui la manualità, la ricerca creativa e la fantasia riprendono il loro posto alla base del senso e del significato di gioco inteso come sviluppo e stimolo. Come momento ricreativo, collettivo e di confronto. E questo Maurizio Lampis lo sa bene, sa bene quanto la possibilità di dare libero sfogo all’immaginazione incida sulla creatività e l’invenzione. Lui è tra chi si è portato dietro i ricordi d’infanzia perché la passione per i Lego nasce da bambino con i primi set acquistati dai suoi genitori. Da lì, un inizio senza fine. Nell’incontro con Maurizio, gli chiedo.
Qual è l’aspetto più complesso nella costruzione delle tue creazioni?
La difficoltà è nel reperimento dei pezzi. Io invento le mie opere, creo un progetto e nella realizzazione del lavoro spesso la cosa più faticosa e impegnativa è trovare i pezzi necessari.
Come è nata l’idea di fondare l’associazione?
L’idea di dar vita ad una associazione nasce dal fatto che ho girato per anni l’Italia tramite altre associazioni che mi contattavano per partecipare alle mostre più importanti nel nord Italia come Lucca, Empoli, Torino. Dopo la mostra organizzata a Selargius, in cui i sette appartenenti all’associazione Karalisbrick, mattoncino su mattoncino hanno realizzato scenari di fantasia, riproduzioni fedeli di scene di film, città, ma anche monumenti della Sardegna, come la Torre degli Elefanti, siamo stati a Vallermosa l’8 e il 9 dicembre. Nei locali adiacenti la biblioteca e la sala teatro abbiamo allestito circa 30 metri lineari di esposizione con oltre 100 mila pezzi, distribuiti tra alcuni diversi ambienti vicini e suddivisi per tema. Il 15 e il 16 dicembre siamo stati a Mandas. I visitatori hanno avuto la possibilità di ammirare un’intera città con il quartiere Chinatown, attraversata dal treno in movimento e dotata di ristorante sushi. Ancora, un castello medievale riprodotto con oltre 50 mila pezzi colorati, la Tower Bridge o il Taj Mahal».
Elena d’Ettorre
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